LA LOTTA AL COVID E LA LIBERTA’

di Pierluigi Castellani

Secondo la dottrina classica la libertà di ciascuno trova il proprio limite nella libertà dell’altro. Cioè, i comportamenti di ciascuno di noi debbono essere rispettosi della libertà di tutti. Questo scontato principio dovrebbe essere patrimonio di ognuno di noi ed in particolare di chi è impegnato in politica. Eppure così non sembra essere. Non passa giorno infatti che Matteo Salvini, leader della Lega, non diffonda il suo verbo di libertario ad oltranza incurante della gravosa situazione in cui si trova chi deve garantire a tutti il prioritario diritto alla salute ed in particolare il capo del governo di cui pure la Lega fa parte. Anche di recente nella discussione, che si sta sviluppando intorno al passaporto vaccinale, la green pass, Salvini, anziché dare man forte a Mario Draghi si esercita nel suo sport preferito ,che è quello di rincorrere quella parte dell’opinione pubblica che teme l’introduzione di nuove restrizioni ed è ostile all’ obbligatorietà del green pass per accedere ai luoghi a rischio di assembramento e quindi di diffusione del contagio. Lo fa, a suo dire, per difendere l’economia italiana, ma non si capisce come questo si concili , ad esempio, con la sua ultima esternazione quando dice che “non vuole vedere un sanitario rincorrere i giovani con la siringa”. Del resto l’unica arma che abbiamo per difenderci dal virus è il vaccino, e quindi tutte le azioni di convincimento possibili debbono essere rivolte nei confronti di quella fascia di età, compresa tra i dieci ed i trenta anni, che, oramai è accertato, è tra i massimi diffusori del virus in questa fase che si teme la cosiddetta quarta ondata. E lì dove si affollano i giovani di tutte le età che si rischia di più la diffusione del virus e quindi è proprio nei confronti di questi possibili diffusori che occorre intervenire anche quando l’unico mezzo per convincerli a vaccinarsi debba essere l’introduzione obbligatoria del  passaporto vaccinale per accedere a teatri, cinema, concerti , discoteche e bar  ristoranti al chiuso. Significa conculcare la libertà di questi giovani o significa invece proteggerli e con loro proteggere tutti gli altri ai quali pure non si può negare la libertà di non essere esposti al contagio? Naturalmente la posizione di Salvini non è isolata, perché anche la Meloni, leader di FDI, si appella continuamente al principio di libertà individuale tralasciando proprio quel limite naturale che ha la libertà nei confronti della libertà degli altri. Ma a chi ha fatto del verbo populista e sovranista il proprio cavallo di battaglia per lucrare ogni possibile consenso elettorale queste cose che attengono al bene di tutti sembrano non interessare. E così il governo di Mario Draghi viene messo ogni volta in difficoltà dalle incoerenze della Lega e dalle velleità identitarie dei 5Stelle guidati da Giuseppe Conte. Purtroppo nella stagione politica in cui ci troviamo dobbiamo fare i conti oltre che con il virus del Covid-19 anche con il virus del populismo. Speriamo che alla fine l’avremo vinta su tutti e due i virus.