Filippo Limini ucciso dopo una rissa, patteggia 4 anni il conducente dell’auto: altri 8 in attesa di sentenza

Accusato di omicidio stradale e rissa, Brendon Kosiqi, il ragazzo che nel piazzale del Country cafè di Bastia Umbra uccise Filippo Limini, dopo averlo investito con l’auto, ha chiesto di patteggiare quattro anni. E’ iniziato davanti al Gup del Tribunale di Perugia, Valerio D’Andria, il procedimento che dovrà decidere sul rinvio a giudizio a carico di otto dei nove giovani chiamati a rispondere dei violento fatti avvenuti nella notte di ferragosto del 2020. Per tutti l’accusa è di rissa ma per due – Valentino George Neculai e Denis Hajderlliu – c’è anche la contestazione del pesantissimo reato di omicidio preterintenzionale . I due hanno scelto il rito abbreviato che prevede uno sconto di un terzo della pena. Rito abbreviato anche per l’altro ragazzo – Kevin Malferteiner –  che viaggiava nella Opel Corsa guidata da Brendon , per lui l’accusa è anche di omicidio stradale. Gli altri dovranno a loro volta difendersi dall’ipotesi di reato di rissa e sono giovani di Spoleto, amici della vittima: tre di loro patteggiano pene sotto i 12 mesi, uno ha scelto il rito abbreviato e un altro il rito ordinario. Stamattina in aula c’erano anche il padre, la madre e il fratello di Filippo Limini che si sono costituiti parti civili. Una udienza piena di tensione anche perché i fatti sono avvenuti meno di un anno fa quando i ragazzi che rispondono delle accuse più pesanti stavano per prendere l’Opel Corsa. Ad un certo punto  sarebbero stati circondati dai giovani spoletini . Brendon sarebbe stato colpito ad un braccio dopo che uno di questi avrebbe colpito con delle chiavi inglesi il parabrezza della Opel. Colpi che avrebbero mandato in frantumi i finestrini posteriori dell’auto. La reazione degli altri ragazzi residenti nel territorio di Bastia sarebbe stata immediata con Denis e Valentino che avrebbero colpito Filippo Limini alla testa e al volto, prima che il venticinquenne di Spoleto fosse investito dall’Operl Corsa. Tanti fatti che naturalmente andranno chiariti anche nel corso dell’udienza preliminare con le difese degli imputati che contestano alcune ricostruzioni fatte dagli investigatori. L’accusa però ritiene che come sono andati i fatti è cosa acquisita e ben documentata.