#UmbriaVerso, un successo la Leopolda del Pd umbro, più di 600 si confrontano in vista delle Regionali

PERUGIA – Il “pullman del Pd” verso le regionali è partito dal Lyrick di Assisi, con i primi 600 passeggeri. #UmbriaVerso è, infatti, un successo. Boom di partecipanti e posti in piedi ai tavoli, in overbooking di iscrizioni già da ieri. In mattinata il Pd Umbria svela gli ultimi dettagli del evento voluto per costruire dal basso il progetto dell’Umbria del 2020. A partire dalla scenografia: gadget e cartelli stradali, che indicano la direzione dove si vuole portare l’Umbria del futuro, al motto “Se l’opportunità non bussa costruisciti una porta”, e il tavolo dei “padroni di casa” diventa un pullman, per “dare il senso della comunità – ha spiegato il segretario regionale Giacomo Leonelli salutando gli ospiti di #UmbriaVerso – perché vogliamo metterci a disposizione della comunità regionale e permettere a chiunque voglia portare un contributo di salire sul pullman del Pd che si accinge a partire per un nuovo viaggio verso il 2020”.

Stefano Bonaccini – Tra gli ospiti dei dem umbri Stefano Bonaccini, che ha aperto i lavori della mattinata. “L’Umbria è una regione che ha una grande opportunità di riscatto dopo una crisi devastante, una regione che ha alla guida una brava persona capace di assicurare un futuro di crescita e sviluppo al territorio; non regaliamola a una centrodestra che scende in piazza ci fascisti”. Sarà importante, inoltre, assicurare una “sintonia tra il governo del Paese e le Regioni”, perché il Paese “vede la luce in fondo al tunnel” e arrivarci dipenderà molto anche dai governi locali. Ci sono elementi importanti a sostegno di un nuovo sviluppo, dal cambio euro-dollaro al Qe, fino alle riforme che si stanno mettendo in campo in questi mesi. “Dobbiamo rimanere agganciati all’Europa e cambiare verso all’Europa, perché i Paesi abbiano a disposizione gli investimenti necessari per uscire dalla recessione”. E poi al Pd: “Spesso i peggiori nemici di noi stessi siamo noi. Adesso dobbiamo stare tutti insieme”, pensando a un centrosinistra “rinnovato”, perché “non possiamo pensare di fare da soli, ma allo stesso tempo dobbiamo costruire le condizioni per poter mantenere le promesse che si fanno e per poter garantire all’Umbria il posto che merita in Italia e nel mondo”.

I tavoli – Riuscitissimi anche i tavoli tematici, attivati allo scopo di aprire il Pd alla partecipazione e all’ascolto di una platea eterogenea, fatta di operatori del settore, di persone preparate ed esperte, di quanti hanno voluto portare un contributo e raccontare il pezzo di Umbria che vivono, immaginano e che desiderano vivere nel 2020. La discussione si è sviluppata intorno ai documenti elaborati dai dipartimenti tematici nelle scorse settimane ed è stata coordinata da un coordinatore e da un animatore. La sintesi dei lavori dei tavoli sarà rielaborata e resa disponibile in rete dalla segreteria regionale del Pd Umbria e poi portata in discussione in direzione.

Debora Serracchiani – A chiudere la mattinata l’intervento della vice segretaria nazionale Pd Debora Serracchiani, che ha partecipato attivamente ai lavori dei tavoli. “E’ una formula che funziona – ha detto – soprattutto perché c’è un luogo fisico per il confronto, dove si incontrano i problemi e le esigenze dei cittadini con le istanze degli amministratori”. “Stiamo affrontando un periodo di grandi cambiamenti – ha sottolineato dal palco Serracchiani – in cui si chiede agli amministratori di avere coraggio e di prendere decisioni che a volte si scontrano anche con il consenso elettorale. Ma il cambiamento è prima di tutto una sfida culturale. Dobbiamo, allora accettare la sfida e distinguerci dalla politica delle non scelte. Per troppo tempo siamo stati un pezzo contro l’altro e per troppo tempo si è evitato di affrontare le questioni. Per troppo tempo abbiamo aspettato che passasse la nottata Per questo ogni cosa che facciamo è una riforma.  Dobbiamo partire dal basso e compiere scelte che uniscano, che sostengano sistemi e filiere, perché l’unico modo per rendersi visibili, l’unico brand che funziona è il brand l’Italia”. C’è, poi, la consapevolezza che mentre “la Lega va coi fascisti” e si formano, nel centrodestra “accozzaglie” inadeguate, “il Pd è elemento stabilizzatore, l’unico contesto di fiducia per il Paese e noi non possiamo permetterci di disperdere questo patrimonio”.

Le elezioni regionali rappresentano “un banco di prova”. “Le dovremo affrontare con nuove parole d’ordine, che non significa abbandonare i nostri valori, con nuove generazioni, che sono quelle su cui puntare”, parlando di merito e interpretando il cambiamento, smontando le rendite di posizione. E poi “non basta più essere buona amministrazione, dobbiamo alzare l’asticella, raccogliere e rilanciare la sfida”. “Il Pd – secondo Serracchiani – sta facendo bene, si stanno facendo scelte che impongono al Paese il cambiamento. E in Umbria, con Catiuscia Marini, ha accettato la sfida e la sta rilanciando”.

Giacomo Leonelli – Con #UmbriaVerso inizia il viaggio del Pd verso le regionali e inizia dalle idee, non dalle persone o dalla formazione di coalizioni di potere. “Il Pd è diverso – ha detto. Alle Europee abbiamo preso il 50% dei voti e questo significa che dobbiamo caricarci sulle spalle il destino della Regione. Per questo abbiamo messo su strada un pullman, su cui chiunque voglia dare un contributo può salire e fare un pezzo di strada insieme; e c’è un podio, da cui i nostri ospiti possono indicarci la direzione. Nel passato abbiamo peccato di autosufficienza, ma oggi abbiamo chiesto agli umbri di aiutarci a migliorare. E se fino a questo momento abbiamo guidato lungo un percorso accidentato, gli indicatori ci dicono che si stanno aprendo prospettive nuove e noi dobbiamo essere pronti”, con la consapevolezza che “dobbiamo mettere in campo quante più energie possibili” oltre “i nostri valori che sono i valori di una regione fatta di persone per bene, sobrie, laboriose”. Leonelli ha, qui, voluto portare un saluto speciale al partigiano Enrico Angelini, il novantenne che qualche giorno fa ha voluto cancellare la svastica disegnata da qualche “esaltato o cretino” sul muro della cascina di Radicosa a Foligno e che Leonelli ha chiamato per un ringraziamento.

“Dobbiamo – allora – guardare a un futuro da saper interpretare bene”. Con quali strumenti? Quattro, su tutti, come le quattro ruote del pullman: merito, velocità, scelte e impegno. Quattro elementi che il segretario ha scelto di “presentare” attraverso citazioni cinematografiche: “Smetto quando voglio” per il merito, “Rush”, per la velocità, “Indiana Jones e l’ultima crociata” per la solidarietà (nell’ottica della scelta selettiva), “Forrest Gump” per l’impegno.

“C’è bisogno di una rivoluzione della meritocrazia”, perché “c’è una generazione che alla politica chiede di partire dallo stesso livello degli altri”. E allora: “dobbiamo valorizzare la conoscenza, più che le conoscenze”, continuare sulla strada della selettività per gli investimenti seguendo principi di qualità e innovazione, “rivedere i criteri di assegnazione dei premi di produttività nella pubblica amministrazione, perché non è più tollerabile che chi lavora nel privato sia trattato diversamente da chi lavora nel pubblico e su questo ci giochiamo la faccia.

“Abbiamo bisogno – poi – di una velocità ambiziosa, sfrontata, di chi getta il cuore oltre l’ostacolo”. E velocità significa infrastrutture efficienti, un tema “che può rinnovare la vocazione dei nostri territori” e sul quale “non possiamo permetterci di arrivare al confronto con le altre regioni come un vaso di coccio tra vasi di ferro”. Tra le priorità, per titoli: quadrilatero, Terni-Orte-Civitavecchia, stazione Media-Etruria dell’alta velocità, ma anche Agenda digitale, dove c’è necessità di investire su una “cultura del digitale”, facendo formazione e liberando risorse.

Terzo tema, la solidarietà, “guardare a chi sta peggio, con la capacità di scegliere davvero, da cui dipende la tenuta del welfare del futuro”. “E’, questa, una partita fondamentale, anche di credibilità per il Partito Democratico”. Tre i vettori fondamentali. “Le politiche per la non autosufficienza” il primo, attraverso “servizi sempre più efficienti”; quindi le politiche dell’infanzia. “Dobbiamo fare una sforzo di lettura di un società che cambia rapidamente. L’asilo non è un parcheggio ma la prima forma di comunità e l’organizzazione dei servizi per l’infanzia devono rispondere sempre più e sempre meglio alle esigenze delle nuove famiglie”. Il terzo vettore è quello delle politiche attive del lavoro, che devono guardare a settori che facciano innovazione e facciano la crescita della regione.

La quarta ruota del pullman è, infine, quella dell’impegno, l’impegno che serve per “riuscire anche nelle cose più difficili”. Su tutte la riforma delle partecipate, secondo un modello di efficienza, trasparenza, innovazione, responsabilità. E ancora impegno per una pubblica amministrazione sempre più trasparente e per l’accountability: “Vogliamo rendere la vita dei cittadini più semplice, meno complicata” e soprattutto dare a loro la possibilità di giudicare le nostre pubbliche amministrazione su ogni scelta, nella massima limpidezza con forme di partecipazione innovativa e responsabile.

Gli interventi del pomeriggio hanno toccato molti dei temi che hanno caratterizzato i tavoli di lavoro, dall’immigrazione al lavoro, dall’ambiente all’innovazione nell’impresa, dall’agricoltura al welfare e alla cooperazione sociale, dalla scuola alla partecipazione. Sono intervenuti: il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, il segretario dei Gd Umbria Giovanni Rubini, Gianluigi Angelantoni, Selim Ben Hamida, Evaristo Petrocchi, Anna Tini Brunozzi, Puka Izaura, Tommaso Feliziani, Michael Surace, Francesca Vagniluca, Alessandro Ballarani, Silvia Sartini, Federico Betti, Paolo Polinori, Carlo Di Somma, Leonardo Cenci.

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