Città di Castello, a Villa Montesca il secondo incontro del “Corso di formazione 0-6”

CITTA’ DI CASTELLO – Presso la Fondazione Hallgarten–Franchetti Centro Studi Villa Montesca, dopo la presentazione del “Corso di formazione 0-6” del 23 nov. scorso rivolto agli educatori di bambini dai 0 ai 6 anni, sabato 30 novembre si è svolto il secondo incontro, tenuto dal prof. Fogassi, sullo sviluppo infantile dei bambini tra i 0 ed i 6 anni.

CITTÀ DI CASTELLO (PG), 1 dic. – Sabato mattina, 30 novembre, si è tenuto il secondo incontro del “Corso di formazione 0-6 – Un approccio informato al metodo Montessori rivolto a insegnanti ed educatori di bambini da 0 a 6 anni”, tenuto dal professor Leonardo Fogassi, che, dialogando con gli oltre quaranta docenti partecipanti al corso, ha ripercorso le fasi cognitive dei bambini nel loro primo periodo di crescita e sviluppo: dalla nascita ai sei anni.
Il prof. Fogassi è un neuroscienziato, docente di neurofisiologia all’Università degli Studi di Parma, che ha fatto parte di un gruppo di ricerca, assieme a Giuseppe di Pellegrino, Luciano Fadiga, Vittorio Gallese e Giacomo Rizzolatti, che ha scoperto l’esistenza dei “neuroni specchio”, cellule motorie del cervello che si attivano sia durante l’esecuzione di movimenti finalizzati, sia osservando simili movimenti eseguiti da altri individui.
Il professor Fogassi è inoltre autore, insieme al Prof. Raniero Regni, del testo “Montessori e le Neuroscienze, cervello, mente ed educazione” e proprio il metodo Montessoriano, rivisitato e rivisto alla luce delle più recenti scoperte pedagogiche e delle neuroscienze sono alla base del corso, promosso dalla Fondazione Hallgarten–Franchetti Centro Studi Villa Montesca in collaborazione con ANCI Umbria, Regione Umbria, e Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell’Università degli Studi di Perugia.
Maria Montessori è stata a tutti gli effetti una pioniera nel settore educativo. Grazie alle sue osservazioni e ai suoi studi è stata in grado non solo di rivoluzionare le pratiche vigenti, ma di modificare la visione stessa del bambino. All’immagine, propria della tradizione, di bambino quale essere privo di coscienza, tabula rasa tutta da scrivere per mano dell’adulto, la Montessori sostituì una visione di bambino come individuo competente, che alla nascita già possiede in potenza tutte le risorse necessarie per edificare da sé l’uomo e l’insieme delle sue facoltà (pensiero, linguaggio, movimento…).
Tutto ciò, come scoprì Maria Montessori oltre un secolo fa, è possibile grazie alle particolari caratteristiche della mente infantile, una mente che funziona in maniera differente da quella adulta, perché cresce e si sviluppa assorbendo in maniera semplice e naturale ciò che la circonda sulla base di direttive di sviluppo interiori. Queste scoperte condussero la Montessori a mettere in atto una vera e propria rivoluzione educativa, basata sulla convinzione che “per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente”.
Creò quindi degli ambienti a misura di bambino, con oggetti curati e proporzionati utili a favorire il più possibile l’attività autonoma infantile, sviluppò dei materiali scientifici per lo sviluppo dei sensi e per l’apprendimento delle varie discipline (linguaggio, matematica, botanica, geografia…) e, soprattutto, formò migliaia di educatori ed insegnanti al suo nuovo approccio.
I benefici che l’educazione Montessori ha sullo sviluppo infantile sono oggi confermati anche dalle Neuroscienze, ed è stato proprio questo l’approccio affrontato nel corso dal prof. Fogassi che, nel suo dialogo con i docenti partecipanti, ha ripercorso le fasi cognitive dei bambini nel loro primo periodo di crescita e sviluppo: dalla nascita ai sei anni.