Città di Castello, scontro sul Presidente del Consiglio tra Pd e Socialisti. L’opposizione: ” Elezioni subito”.

Fino a poco tempo fa era l’unico comune umbro del centrosinistra che non dava problemi. E’ anche l’unica città , insieme ad Assisi, ad essere ancora amministrata dalla sinistra dopo le batoste degli ultimi tempi. A dire la verità Città di Castello e Assisi hanno un Sindaco non del Pd: Stefania Proietti è espressione del mondo civico mentre Luciano Bacchetta è socialista da quando è nato. Due Sindaci che provano a tenere alta la bandiera , dare lustro alla sinistra umbra e conservare una tradizione che da queste parti non va piu’ molto di moda. L’intenzione è quella di non arrendersi anche perchè il prossimo anno si voterà e con l’aria che tira ci sono tutte le condizioni per sostituire i vessilli. Ma, a Città di Castello come ad Assisi, non tira una bell’aria dentro il centrosinistra con litigi continui, sgambetti tra alleati e una competizione con mezzi di ogni tipo. Così l’altra sera a Città di Castello, in occasione dell’elezione del nuovo Presidente del Consiglio comunale, è successo quello che alcuni temevano: scontro totale tra Pd e Socialisti.  Al terzo tentativo la rottura si è consumata con un risultato di 12 voti a testa tra Francesca Mencagli del Pd e Filippo Schiattelli del Psi.  In caso di parità viene eletto, così recita il regolamento comunale, il piu’ anziano : Francesca Mencagli è stata proclamata nuovo Presidente del Consiglio di Città di Castello avendo piu’ anni di Filippo Schiattelli. Secondo le solite indiscrezioni di corridoio ,il candidato del Sindaco Bacchetta sarebbe stato silurato non dalla minoranza,  ma da almeno tre consiglieri di maggioranza. Il fatto per ora non procurerà terremoti violenti (dimissioni di Bacchetta ), quello che pero’ sembra sempre piu’ evidente è la ormai profonda rottura tra alleati che potrebbe consumarsi definitivamente alle prossime elezioni del 2021. Per il centrosinistra sara’ un appuntamento difficile già in condizioni normali ma si potrebbe rivelare drammatico se dovesse scomporsi. Le opposizioni, al termine della seduta di ieri l’altro, hanno chiesto “elezioni subito” e parlano di un ” governo locale ormai allo sbando “.