Delitto di Città di Castello, il racconto del figlio: “Ho visto mia madre colpirsi da sola con il coltello”

CITTA’ DI CASTELLO – “Ho sentito la mamma urlare, sono sceso e l’ho vista colpirsi”. E’ questo il racconto shock di Federico, 21 anni, che ha trovato la madre, Annamaria Cenciarini, in un lago di sangue in cucina. Accanto al cadavere il coltello. Il ragazzo è stato a lungo sentito nella caserma di Città di Castello dal magistrato di turno, Carmen D’Onofrio e dal procuratore aggiunto Antonella Duchini.

In caserma sono stati sentiti anche l’altro figlio della donna e il marito, avvisati della tragedia dal 21enne e subito rientrati a casa. L’idea su cui si stanno muovendo gli inquirenti infatti è che il delitto possa essere maturato in ambito familiare. La cautela è massima e non ci sono le condizioni per escludere alcuna ipotesi, ma la mancanza di effrazioni all’interno dell’abitazione non consentirebbe di pensare ad un delitto commesso da esterni. La casa in cui è avvenuto il delitto inoltre è molto isolata e ciò non aiuterà a capire l’eventuale transito di estranei.

Qualche chiarezza in più dovrebbe arrivare dall’autopsia, probabilmente da disporre nella giornata odierna. Intanto nel casolare sono stati sequestrati alcuni oggetti. Tra questi un giaccone scuro, probabilmente per verificare la presenza di tracce ematiche.

Intanto la città è sgomenta. Dopo le frasi a caldo del sindaco Bacchetta, arrivano anche le testimonianze dei fratelli di Annamaria e degli amici. “Una tragedia, una cosa incredibile”, dicono alcuni amici fuori dal casolare durante tutta la giornata. Crea particolare soggezione l’eventualità di un delitto familiare, soprattutto in quella che appariva una famiglia normale. Tutti raccontano Annamaria come una donna forte, che aveva avuto problemi di salute e per questo non lavorava più. Si occupava dei figli e del nipote e pensava a come organizzare il capodanno.

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