L’ Rt dell’ Umbria sale sopra la soglia di criticita’: 1,01. Risalita nell’ Alto Chiascio e Alto Tevere

Campanello d’allarme: in Umbria l’ Rt supera quota uno. Un segnale che sta a significare una sola cosa: il virus circola e tende ad espandersi. Sta peggio la provincia di Perugia con un Rt dell’ 1,07 mentre quella di Terni si attesta sotto la soglia di criticità, 0,9. L’incidenza regionale di nuovi casi è leggermente salita, nell’ultima settimana siamo a 137 ogni 100 mila abitanti. All’interno della Regione ci sono due aree che registrano una risalita: l’ Alto Chiascio  che sale a 207 e l’ Alto Tevere che arriva a 187. Sulle fasce di età si registrano alcuni aggiustamenti, scendono i casi tra i 6-10 anni mentre salgono tra 19-24 anni. La notizia positiva arriva dalla dottoressa Carla Bietta che sulla incrementi di casi sostiene che ” si tratta di cluster circoscritti, originati nell’ambito lavorativo e poi estesi a quello familiare”. Per il momento, sostiene sempre la dottoressa Bietta,  non ci troviamo di fronte ad ” una quarta ondata” anche se ” l’allerta è alta”. Sul versante degli Ospedali  la curva registra una tendenza alla diminuzione,  pur lenta. Lo stesso discorso vale per per le terapie intensive, dove il numero – ricorda Carla Bietta- ” resta sempre impegnativo”. Purtroppo la situazione richiede ancora molta prudenza: ” I tanti casi che si registrano, attorno ai 200 al giorno – sottolinea la Bietta – non ci consentono di stare così sereni come vorremmo”. Resta il problema della varianti con l’Umbria che registra una componente consistente, pari al 32%, della variante brasiliana ” che è più impegnativa  e preoccupa di più “.