Al Bosco di San Francesco arrivano i chitarristi coreani: il gran finale del Festival internazionale “Green Music”

ASSISI – Con l’esibizione di un quintetto di chitarristi direttamente dalla Corea si conclude, martedì 11 settembre, il Festival internazionale Green Music. La manifestazione diretta  e ideata dal pianista Maurizio Mastrini per portare la musica d’autore nei “teatri naturali” dell’Umbria volge al termine dopo aver messo a segno una lunga serie di successi nei circa trenta concerti che si sono tenuti nel corso dell’estate in varie location della regione: da Piegaro a Città della Pieve, da Panicale ad Assisi.

Il gran finale è previsto per l’11 settembre, quando al Bosco di San Francesco, ad Assisi, arriverà il Gran Guitar Quintet, ensemble di cinque giovani chitarristi coreani, in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica di Corea. I musicisti si esibiranno a partire dalle 18 in un repertorio di musica classica da Franz von Suppé a Gioacchino Rossini. A documentare la chiusura del cartellone dell’estate 2018 arriverà anche una troupe di Unomattina di Rai uno. In linea con la filosofia del festival, il pubblico sarà ancora una volta a contatto con la natura, immerso nel bosco ai piedi della Basilica di San Francesco, patrimonio del Fai.

I concerti del Green music, infatti, coniugano alla musica la vista dei paesaggi, il profumo dei luoghi e le carezze del vento, per un’esperienza multisensoriale. Un connubio, quello tra musica e natura, che si è rivelato vincente, con picchi di 300/400 spettatori per gli spettacoli di punta. “Un’esperienza che verrà sicuramente replicata – spiega il direttore artistico Mastrini – mentre le sale da concerto si svuotano, gli spazi alternativi in cui ascoltare musica si riempiono. Abbiamo sostituito ai classici palcoscenici gli spazi aperti e incontaminati, come campi di girasoli, laghi, poderi di campagna e boschi secolari. Abbiamo registrato il tutto esaurito nella maggior parte dei nostri concerti: una cosa che nelle sale, per la musica classica, avviene raramente. Forse dipende dalla necessità delle persone di stare all’aria aperta, dalla loro voglia di benessere”.

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