Al via Anteprima Sagrantino a Montefalco con 200 esperti provenienti da 20 Paesi

MONTEFALCO – La quarta edizione di Anteprima Sagrantino, che si terrà dal 19 al 20 Febbraio a Montefalco, quest’anno prevede la presenza di oltre duecento esperti del settore, tra operatori e giornalisti, che raggiungeranno l’Umbria da venti differenti paesi per conoscere le trntasei aziende aderenti e scoprire le centottanta etichette in degustazione, sul mercato nel 2018. Stando alle stime del Consorzio Tutela Vini Montefalco, che riunisce 231 soci di cui 60 cantine, il 16,7% della produzione di vino in Umbria è costituita dalle denominazioni Montefalco (6,3% di Montefalco Sagrantino DOCG e 10,4% di Montefalco DOC) per un totale di 5 milioni di bottiglie prodotte nel 2016 (2 milioni circa di Sagrantino).

Il settore vitivinicolo rappresenta una delle più importanti filiere del sistema agroalimentare umbro: “La superficie vitata della Regione, 13mila ettari circa, pari all’1,9% di quella nazionale, conta ben 21 Denominazioni di Origine. Due di esse, la DOCG Sagrantino e la DOC Montefalco, sono racchiuse nei mille ettari vitati del Comune di Montefalco e parte dei territori di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria. Elementi che parlano chiaro sulla qualità e l’impegno produttivo del nostro territorio, volano del sistema agro turistico” dichiara Amilcare Pambuffetti, Presidente del Consorzio.

Nell’area del Montefalco Sagrantino DOCG le presenze turistiche, nel 2017, sono state 94.000, (51% italiani e 49% stranieri), mentre gli arrivi turistici 31.056 (68% italiani e 32% stranieri). Le principali correnti italiane si confermano Lazio, Umbria, Lombardia, Campania, Toscana, Emilia Romagna e Veneto. Non sorprende, invece, che i visitatori stranieri più numerosi arrivino da Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Olanda e Belgio, Paesi interessati da un importante esportazione dei vini di Montefalco.

Lo scorso anno, il 70% della produzione è stata destinata all’export principalmente verso Stati Uniti (26%), Germania (10%) e Cina (8%) che si sono confermati i maggiori estimatori, e in quota minore, verso Svizzera (4%), Inghilterra (5%), Danimarca (2%), Giappone (4.5%), Canada (4%), Olanda (4%) e Belgio (4%).

 

 

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