“Good Morning Covid-19” nel romanzo d’esordio di Carla Di Donato

Perugia – Come sopravvivere a una lunga quarantena? A una crisi mondiale? A una pandemia? Come sfuggire al nemico invisibile: l’ansia, la paura… se stessi? Quattro amici più una voce narrante, uniti ma divisi nel lockdown, si inventano le loro originali, comiche, imprevedibili e surreali vie d’uscita. Good Morning Covid-19, edito da Edizioni Era Nuova, è il primo romanzo di Carla Di Donato, autrice di volumi e saggi accademici, testi teatrali, danzatrice e insegnante di Theatre Jazz, che sarà presentato, per la prima volta, giovedì 22 ottobre alle ore 18. L’incontro non si terrà ‘in presenza’ ma in diretta streaming, e vedrà a dialogo l’autrice lo studioso Enzo Cordasco e lo scrittore Pierpaolo Peroni; letture a cura dell’attrice Federica Bracarda (nella pagina Facebook di Good Morning Covid-19 saranno rese note le indicazioni per seguire la diretta: https://bit.ly/2H4muzD).

Il romanzo è nato durante il ‘tempo sospeso’ della quarantena, un tempo solo in apparenza immobile che l’autrice, tra caos, contraddizioni e paure, condivideva online con i suoi allievi e amici in occasione del rituale “risveglio muscolare”. Good Morning Covid-19 vuole raccontare l’intenso movimento di questo periodo; il grande viaggio interiore intrapreso durante la chiusura forzata alla scoperta di un “altrove” da affrontare e da non temere. (A tal proposito la dedica “La staticità mi annoia” di Marco Ierva è un “controtempo” ideale ad un libro ambientato in quarantena).
Farò il risveglio in videochiamata, così loro vedono me ma soprattutto io vedo tutti loro, penso. Perché li voglio vedere. Come lo chiamo questo gruppo? Beh, risveglio… Buongiorno… Good Morning… […] Da circa due settimane, giorno più giorno meno (chi se li ricorda così precisi i giorni?), ogni mattina alle 10.30, tranne la domenica, “Good Morning Covid-19” si sveglia, da solo, si dà il buongiorno, da solo e… inizia a risvegliarsi… insomma… inizia la sua giornata. Nel frattempo il gruppo si è un po’ allargato, la mamma di un’amica, conoscenti… ma non più di otto-dieci in tutto. È un gruppo di persone che si sveglia la mattina… e sceglie di alzarsi dal letto e vestirsi”. (Estratto dal capitolo “Conosci te stesso”).
Avevo la necessità di costruire un universo letterario intorno a un mondo di personaggi che definisco ‘per caso’, ovvero storti, sghembi, non a fuoco, in cerca di equilibrio in un momento storico assurdo, e in cui ognuno si può ritrovare. – Racconta la scrittrice – I cinque personaggi sono osservati dalla voce narrante all’interno di un prisma, sono ‘vetri di piume’; non hanno filtri, aprono e condividono il loro mondo interiore e lo rovesciano all’esterno con generosità e follia”. Fluncho, il Ninja, Sandwich, La Flaca e Carlot siamo noi, sono i nostri amici visti da un narratore che, da Plotino a “Chorus line”, da Alda Merini a Mr. Rain, ci sorprende ad ogni passo nel labirinto della nostra, umana, libertà: scegliere, ogni giorno, di dare il Buongiorno alla Vita.
Good Morning Covid-19 non segue un filo logico tra gli avvenimenti, è un labirinto di pensieri ispirato dall’opera in copertina del libro di Nino Vario – continua Di Donato – Non c’è consequenzialità, ci sono accadimenti che si intersecano, così come nella vita quotidiana. In realtà, anche stando fermi noi abbiamo volato, viaggiato. Abbiamo fatto saltare tutte le strutture, riorganizzato le nostre vite, i nostri pensieri, le nostre emozioni. E sperimentare nuove forme di viaggio, di cambiamento, può aiutarci a trovare un (nuovo) centro e affrontare meglio, in modo diverso, la paura”.
Il 2020 è un anno speciale: il virus ha sconvolto le nostre abitudini, le nostre certezze e questo libro ne è la testimonianza. La musica, il ballo diventano l’unica via di uscita, di essere felici, di conoscersi, la possibilità di volare, immaginare, viaggiare. Alla Roma di viale Regina Margherita si aggiungono Fiumicino, Londra, il mondo. Poi la quarantena finisce, si esce dalla grotta, e si torna a vivere, ma con una conoscenza nuova che ti fa vedere nel mondo e il mondo come per la prima volta”. (Dalla prefazione a cura di Pergentina Pedaccini Floris).

Carla Di Donato è autrice di volumi e saggi accademici, testi teatrali (nel 2010 vince il Premio Fersen con “Il Ponte”), poesie e format per la radio (“A scena aperta”), è giornalista pubblicista, per “La Civiltà Cattolica” cura la sezione Teatro e Spettacolo dal vivo della rubrica “Rassegna Bibliografica”. Ricercatrice indipendente in Teatro e Arti dello Spettacolo, Dottore di Ricerca presso le Università La Sorbonne Nouvelle-Paris III e Roma Tre, pubblica monografie su Alexandre Salzmann (Alexandre Salzmann e la scena del XX secolo, Carocci 2015; L’invisibile reso visibile, Aracne, 2013). Precedentemente curatrice e relatrice del progetto di formazione del pubblico “Il Corpo che Danza” presso il Teatro Stabile dell’Umbria e Ricercatrice per il Peter Brook Special Project presso il Victoria and Albert Museum di Londra. Danzatrice jazz (BOP Jazz Theatre Company/UK), insegna Theatre Jazz presso lo Ials Roma.