Gualdo Tadino, un capolavoro nell’ufficio del primo cittadino

GUALDO TADINO -Dopo il grande successo dell’ultima mostra “La stanza segreta. I capolavori della figurazione contemporanea dalla Collezione Massimo Caggiano”, a cura di Vittorio Sgarbi e Cesare Biasini Selvaggi, promossa dal Comune, dal Polo Museale, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, che ha portato nel 2019 in città oltre settemila visitatori, raccogliendo il consenso unanime della stampa e del pubblico, arriva a Gualdo Tadino un nuovo capolavoro, concesso in comodato d’uso dal noto collezionista, primo tassello di un grande progetto che a breve sarà svelato.

Si tratta di una straordinaria e monumentale opera pittorica del tedesco Hermann Albert del 1993, “un autentico pezzo da museo”, sottolinea il critico Cesare Biasini Selvaggi, “dal titolo Minotaurus+Frau. Una sorta di visione rovesciata del mito di Arianna e Teseo, in cui il Minotauro non sembra poi così cattivo, gioca con il filo della bella e sensuale Arianna, intrattenendosi con lei in una piacevole conversazione. Forse una parafrasi della Bella e la Bestia?”.

A stupire, per volontà dello stesso collezionista è l’insolita collocazione: l’ufficio del primo cittadino. “È mio desiderio”, ha spiegato Caggiano, “continuare con la città di Gualdo Tadino questo prezioso rapporto di collaborazione. Con La stanza segreta, grazie al Comune e a tutti i partner che lo hanno permesso, le opere della mia collezione sono state valorizzate al meglio ed hanno potuto incontrare un vasto pubblico. Questo gesto è il mio personale modo per ringraziare la città tutta attraverso il primo cittadino Massimiliano Presciutti, che ha accolto senza esitazione, quella che all’inizio poteva sembrare una bizzarra richiesta! L’ufficio del sindaco è un luogo istituzionale, di confronto, d’incontro, un’agorà in cui tante persone possono ammirare un’opera unica”.

Hermann Albert è tra i maestri di figurazione più amati dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, di lui oltre a riconoscere il suo grande talento, ammira profondamente le sue capacità intellettuali e di dissertazione: “Cosa rimane da fare a un critico, quando l’artista che deve commentare non sa solo esprimersi con l’arte, ma è anche il miglior critico di se stesso? Gli rimane solo da recuperare quella che in fondo è la natura più autentica del suo ruolo, l’osservazione, e godere, come qualsiasi persona comune, di quelle imperturbabili, sempre affascinanti promesse d’eternità che sono le opere di Hermann Albert”.

Il direttore del Polo Museale Catia Monacelli, che ha coordinato l’iniziativa, ha aggiunto: “per tutti coloro che avranno desiderio di ammirare questa bellissima opera dal vero, basterà scrivere, ovviamente con un pò di anticipo, alla segreteria, ufficiostampa@tadino.it, fissando così giorno ed orario prestabilito. Non siate intimoriti dal luogo istituzionale, il piacere è garantito!”.