UmbriaEnsemble al Grattacielo Pirelli di Milano

PERUGIA – Se il Duomo gotico – con la scintillante “Madunina” in rame dorato che dalla sua guglia più alta sembra proteggere la città – è senz’altro il simbolo storico dell’identità di Milano, attraverso i suoi sei secoli e mezzo di vita, altri e più recenti simboli interpretano la Milano più dinamica e moderna. Tra questi, vi è il grattacielo Pirelli, affettuosamente chiamato “Pirellone”, che per diversi anni, dalla fine degli anni cinquanta del Novecento, ha detenuto il primato di edificio più alto d’Europa, rappresentando con la sua imponente presenza uno sguardo rivolto ad un futuro innovativo e tecnologico.

Ma il Pirellone non è solo la tecnologia che lo sostiene o le istituzioni che al suo interno abitano: inaugurato quindici anni fa, al primo piano interrato del grattacielo c’è un grande Auditorium intitolato a Giorgio Gaber, artista ed intellettuale che della sua città è un amatissimo simbolo culturale. Nel centrale Auditorium, grazie anche alla sua perfetta acustica, si tengono regolarmente Concerti; in particolare, degni di nota sono i Concerti cameristici della Fondazione “La Società dei Concerti” che qui si tengono il lunedì. Nata dalla felice intuizione di un imprenditore napoletano, il dott. Antonio Mormone, già valente pianista e grande appassionato di Musica, la Società dei Concerti da ormai trentacinque anni porta a Milano i più grandi nomi del concertismo internazionale promuovendo tanto la Musica sinfonica quanto la cameristica.

E quest’ultima, che si articola in una rassegna dedicata tanto ai giovani talenti (“La meglio gioventù”) quanto ai professionisti già attivi sulla scena concertistica internazionale (“Maestri!”), si tiene proprio nell’ Auditorium Gaber. Lunedì 6 Maggio, con inizio dalle ore 21, il Quartetto Viotti (Stefano Parrino, flauto; Francesco Parrino, violino; Luca Ranieri, viola; M. Cecilia Berioli, violoncello) si esibirà per la prestigiosa stagione concertistica con un programma impegnativo quanto affascinante dal titolo “700×4. Maestri!”.

Apre il Concerto il Quartetto op.22 n° 3 di Giovanni Battista Viotti, il grande compositore – italiano di nascita ma europeo di adozione – cui gli artisti del quartetto si sono ispirati per intitolare il loro progetto; a concludere la prima parte del programma un autentico omaggio a Milano con il “Quartetto per conversazione” di Alessandro Rolla, figura di spicco della cultura milanese ed italiana tra Settecento ed Ottocento. Già primo violino dell’Orchestra del Teatro alla Scala, Rolla ne fu direttore per trent’anni, contribuendo in maniera significativa alla crescita del Teatro milanese ed al suo successo. Ancora di sapore settecentesco, ma tutta dedicata a Mozart , la seconda parte del Concerto con il Quartetto in Do K 285b e l’intensa versione cameristica del “Don Giovanni” che Josep Kuffner ne diede all’ indomani del felicissimo debutto praghese dell’Opera.