UmbriaEnsemble pronta ai concerti all’Alba 2018

PERUGIA – Corde pizzicate, corde sfregate; vibrate, percosse, tese e modulate in un tripudio di Musica che supera le definizioni dei generi e la dimensione del tempo: il secondo appuntamento con i Concerti dell’Alba® di UmbriaEnsemble è tutto dedicato alla Chitarra – strumento estremamente diffuso ed amato sia nella Musica colta che in quella popolare – nella sua formazione di Quintetto insieme con gli Archi.

Un’armonia insolita ed affascinante, dove i timbri si intrecciano, sovrappongono e rincorrono disegnando piani emotivi sempre nuovi: Sabato 25 agosto a Spoleto, con inizio dalle ore 6:25, dagli spalti della Rocca Albornoziana e Domenica 26 a Perugia, dalle 6:30 dai Giardini Carducci, sull’acropoli cittadina, UmbriaEnsemble (Claudio Piastra, Chitarra; Angelo Cicillini e Cecilia Rossi, violino; Luca Ranieri, viola; M. Cecilia Berioli, violoncello; Mauro Presazzi, percussioni) saluterà l’alba dell’ultimo fine settimana agostano con il Concerto “Da Vivaldi ai Beatles” ed un repertorio che è un autentico viaggio nella storia della Musica dal Barocco ai giorni nostri attraverso le corde della Chitarra e degli Archi.

Vivaldi all’alba del viaggio, con il suo gioioso Concerto in Re Maggiore RV93 (originariamente per mandolino) indica la prima tappa dell’itinerario che proprio dall’Italia prende l’avvio per diffondersi felicemente in tutto il pianeta. Italiano Vivaldi ed italiani i primi liutai napoletani che ebbero l’intuizione e la maestria di portare la Chitarra alle attuali sei corde. Da quel momento – esattamente due secoli e mezzo fa – da sola ed insieme con altri strumenti, la Chitarra è diventata sempre più popolare fino ad interpretare un carattere identitario della cultura latina, in particolare spagnola e sudamericana.

  Ed in Spagna e Sudamerica il viaggio continua. Luigi Boccherini, “l’italiano di Spagna”, grande violoncellista e fecondo compositore che portò la maestria tecnica e lo stile compositivo italiano alla corte dei Borboni, è senz’altro famoso per il suo celeberrimo “Minuetto”; nondimeno, il Quintetto G448, meglio noto come “Fandango” per estensione dall’ultimo movimento vivacemente caratterizzato proprio dalla danza spagnola e dal timbro delle nacchere, in un fertile scambio con la cultura spagnola, è altrettanto universalmente noto. Merito dell’atmosfera raffinatamente esotica che nasce dall’incontro tra la tradizione accademica classica e quella popolare. Una contaminazione che continua ancora, nell’Ottocento e nel Novecento, nella Musica di Hector Villa-Lobos, compositore, chitarrista e violoncellista brasiliano di origine, ma cittadino del mondo.

 E senz’altro cittadini del mondo sono i Beatles, leggendario gruppo rock, i cui“songs” hanno raggiunto le culture più varie incontrando ovunque un successo planetario. Leo Brouwer, grande compositore e chitarrista cubano, ne ha arrangiati per Chitarra ed Archi i titoli più famosi, riuscendo ad armonizzare perfettamente la tradizione classica del contrappunto, l’ispirazione “british” delle canzoni ed il temperamento latino che la Chitarra inequivocabilmente richiama.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.