Al Vinitaly l’Umbria del vino ha brindato alla ripartenza del settore

La filiera del vino italiano, nonostante la pandemia, si conferma al vertice tra le filiere agroalimentari. Concetto più volte sottolineato durante l’edizione speciale del Vinitaly dove anche l’Umbria del vino non è voluta mancare per brindare, con i suoi vini sempre più apprezzati, alla ripartenza del settore.

Il mondo del vino regionale ha voluto così ritrovare l’energia necessaria per affrontare il futuro tornando in presenza al primo appuntamento in fiera con il ‘Vinitaly Special Edition’ (17-19 ottobre) e soprattutto facendo come sempre squadra. Umbria Top Wines, la società che raggruppa oltre il 95% dei produttori regionali, con la formula dello stand collettivo ha così portato 6 cantine umbre di varie aree vinicole della regione (Chiorri, Lungarotti, Leonardo Bussoletti, Antonelli San Marco, Scacciadiavoli, Pucciarella) all’interno della più importante fiera del vino italiano.

Stand che ha visto anche visite eccellenti durante la tre giorni a Veronafiere. Subito il primo giorno, la domenica mattina, è stata molto gradita quella del ministro per le politiche agricole Stefano Patuanelli che, parlando con il presidente di Umbria Top Massimo Sepiacci e i referenti delle cantine, si è complimentato con il mondo del vino umbro presente a Verona. Insieme a lui anche il sottosegretario alle Politiche agricole, Francesco Battistoni, e Gianni Bruno della direzione marketing di Vinitaly.

Il giorno successivo, lunedì 18 ottobre, visita allo stand umbro anche del deputato umbro Filippo Gallinella, presidente della Commissione agricoltura della Camera dei Deputati. Giornata in cui è stato organizzato un momento di incontro e di riflessione tra le cantine presenti, i rappresentanti dei consorzi territoriali, alla presenza del presidente di Umbria Top Sepiacci e dell’assessore regionale all’agricoltura, nonché vicepresidente della Regione Umbria, Roberto Morroni: “L’Umbria è qui – ha detto l’assessore – per testimoniare, attraverso la grande qualità dei suoi vini e un ‘brand’ unitario, la volontà di ripartire e guardare al futuro”.

Presente anche Riccardo Cotarella, enologo orvietano e presidente nazionale di Assoenologi, il quale ha sottolineato che il vino italiano “sta bene e sta recuperando alla grande il tempo e il terreno perduto, superando le vendite del 2019”.

Obiettivo per l’Umbria – è stato poi sottolineato – quello di riprendere il piano di sviluppo unico e concertato di attività per stimolare la conoscenza del territorio regionale in contesti, come Vinitaly e altre fiere, dove incontrare compratori provenienti da tutto il mondo. A Verona sono stati incontrati, in particolare, buyers provenienti da Canada, Usa, Taiwan, Norvegia, Russia, Lituania, Slovacchia, Regno Unito, Olanda.

L’Umbria del vino è arrivata così a Verona potendo contare su un’enologia regionale comunque in salute (qualità e riconoscimenti, come il record dei 15 vini che hanno ottenuto i Tre Bicchieri della Guida Vini d’Italia 2022 del Gambero Rosso, export e consumi interni in crescita) ma che deve spingere sull’acceleratore.

Apprezzato anche lo slogan scelto “Umbria.” per la presenza dell’Umbria del vino. Umbria, punto e basta insomma. Perché l’Umbria è una regione “scrigno” di grande qualità ed il vino può esserne un punto di riferimento. Stand che ha utilizzato una immagine “simbolo” concessa gentilmente dalla Tenuta di Saragano.

Vinitaly Special Edition è stato caratterizzato da tanti momenti di mercato, focus e approfondimenti. Incontri b2b con 200 buyer da oltre 35 nazioni e un’agenda di relazioni istituzionali, commerciali e di promozione mediatica: 400 espositori, 20 convegni tematici e 50 degustazioni.

Tra queste, anche quelle organizzate nello stand collettivo umbro. Il benvenuto a tutti gli operatori è stato dato con una degustazione speciale delle 6 aziende presenti, che hanno proposto i loro vini di punta in anteprima. Dall’area del Trasimeno, Colli del Trasimeno Gamay 2020 – Pucciarella; dalle terre di Montefalco, Trebbiano Spoletino DOC – Scacciadiavoli; Montefalco Sagrantino, DOCG 2016 – Antonelli San Marco; da Torgiano, Torre di Giano Vigna il Pino 2018 (Torgiano Bianco DOC) – Lungarotti (in anteprima mondiale); dai Colli Perugini, Grechetti Selezione Antonio Chiorri 2019 DOC – Chiorri.

“Autoctoni umbri: tesori unici da assaporare” è stato inoltre il tema della degustazione ideata per la seconda giornata. Non potevano infatti che essere protagonisti anche i vitigni autoctoni della regione. Le 6 aziende hanno proposto: Leonardo Bussoletti Vignaiolo in Narni  / Ramici Ciliegiolo di Narni Igt 2018 e “05035” Ciliegiolo di Narni Igt 2020; Pucciarella Azienda Agricola / Vinsanto Trasimeno 2017; Scacciadiavoli / Scacciadiavoli Rose’ Brut Metodo Classico; Cantina Antonelli San Marco / Trebium, trebbiano spoletino 2020; Chiorri Wines 1890 / Sangiovese 100% Umbria Igt 2020; Lungarotti / Montefalco Sagrantino passito 2015.

All’interno dello stand umbro sono stati proiettati, inoltre, video per promuovere le eccellenze turistiche regionali (uno è “Io amo il mare dell’Umbria” della campagna promozionale curata dall’agenzia Testa) concessi gentilmente dall’Assessorato al Turismo della Regione Umbria.

Il calendario delle attività di Umbria Top non si fermeranno a Verona ma sempre con la formula dello stand collettivo farà tappa poi a seguire in Olanda, (Bellavita Amsterdam, 10/13 gennaio 2022), in Germania al Prowein di Dusseldorf (marzo 2022) ed infine ancora a Verona per il Vinitaly (aprile 2022).

Questi progetti si avvalgono del sostegno della Regione Umbria / Agricoltura – PSR UMBRIA MIS. 3.2. – ANNUALITA’ 2018/2020_2021.