Rete Cooperativa 110, una realtà in continua crescita

“In Umbria ci sono tante eccellenze, – dice Matteo Ragnacci Presidente Legacoop Produzione e Servizi Umbria – la nostra missione è cercare di metterle insieme per far ripartire l’economia di settore, creando opportunità e benessere per la collettività”.

Questo lo scopo della Rete cooperativa 110%, nata per orientare e realizzare le azioni del Superbonus 110%, consentendo una ripresa green alla nostra regione. Un pool di imprese trasversale, sviluppato e sostenuto da Legacoop Umbria , che ha intrapreso la strada unitaria dell’associazionismo, per rispondere in maniera concorde e aggregata alle esigenze dei bonus in vigore e del mercato.

Un esempio virtuoso di cooperazione tra cooperatori. Partita con 7 imprese all’attivo, ad oggi ne conta 14 , espressione di cooperative di vari settori: commercialisti, abitazione, costruzione, edilizia, manutenzione, impiantistica e progettazione.

In meno di un anno, sono stati contrattualizzati 16 interventi per un valore totale delle iniziative pari ad oltre 5 milioni di euro, altri 20 interventi sono già visionati sono pronti, in via di attivazione.

“Un servizio per il cittadino – spiega Laerte Grimani Presidente della Rete cooperativa 110 – che si deve districare all’interno di offerte spesso troppo complicate. Noi offriamo, valutazioni iniziali gratuite per verificare la fattibilità dei progetti. Inutile promettere cose che poi non sarà possibile portare a termine”.

Oltre 50 condominii e case singole relazionate, con 2 cantieri già attivati: uno a Terni e uno ad Orvieto.

Tutto parte dalla volontà di rilanciare le eccellenze locali, con circa 300 lavoratori impegnati considerato l’indotto, ma visto il successo della formula perchè fermarsi al superbonus?

“La sfida del futuro è già qui – continua Grimani – e visto il successo della start up vogliamo proporci come partner degli enti pubblici per le realizzazioni previste dal PNRR e dai PINQUA sia per il social housing che per il senior housing”.

Creare benessere sociale attraverso un modello di offerta non-edilizia, ma guidando la riqualificazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente. Non consumo del territorio quindi, ma ottimizzazione di spazi pre-esistenti in degrado.

Una filiera che si aggrega per far collaborare imprese che operano in diversi ambiti, ma che rispondono in maniera unitaria alle esigenze degli utenti.

Una Ricerca Nomisma del 2020 che ha coinvolto costruttori e gestori, ha evidenziato che l’Italia è ancora molto indietro – rispetto ai paesi del Nord Europa – nello sviluppo e nell’offerta di soluzioni abitative in linea con le nuove esigenze. Se fino a poco tempo fa, infatti, il prodotto immobiliare veniva principalmente pensato per le famiglie, oggi si cominciano a considerare diversi tipi di target (giovani coppie, studenti, anziani, lavoratori in mobilità, ecc.) ai quali destinare soluzioni diversificate. Queste soluzioni richiedono, però, la presenza di operatori che, oltre a essere in grado di presentarle, realizzarle ed offrirle, sappiano anche gestirle in toto, facendosi carico non solo dei tradizionali servizi di facility ma anche della gestione sociale.

La formula di Rete Cooperativa 110 è quella del tutto incluso. Offrire ai vari stakeholders pubblici e privati dalla consulenza di inizio opera, fino alla realizzazione e alla gestione della stessa.

“Noi crediamo nei valori fondanti cooperativi – conclude Ragnacci – rispondendo qualitativamente all’utente finale, promuoviamo un modello di sviluppo economico e sociale per l’Umbria basato sul benessere della comunità locale, sulla green economy e sulla sostenibilità. Ma non nascondiamo che lo stesso, sia esportabile anche su tutto il territorio nazionale ”.

Al fine di far conoscere ancora meglio le proprie potenzialità e di presentare alcuni progetti innovativi cantierati, Rete Cooperativa 110 sarà presente anche ad Urbanpromo, evento culturale di rigenerazione urbana e partenariato pubblico/privato.