Alla Comunità Incontro il primo Natale senza il “Don”

Mancherà la sua benedizione la notte di Natale quando, al termine della tradizionale fiaccolata, si affacciava alla finestra e parlava con i ragazzi, così come il suo abbraccio, nel giorno di Santo Stefano, ai giovani che al termine del programma di recupero tornavano a casa dalle loro famiglie. Quello di quest’anno per i ragazzi della Comunità Incontro di Molino Silla sarà un Natale particolare, il primo senza il “Don”. Sono passati solo quattro mesi dalla morte di don Pierino Gelmini, il fondatore della comunità ma nella Valle della Speranza il tempo sembra essersi fermato.

Sarà perché con il Natale, e quello di quest’anno non fa eccezione, questo luogo indossa la veste della “festa” e tra gli addobbi e le luminarie si trasforma in un luogo quasi incantato. Sarà perché qui lo spirito di don Gelmini è ancora vivo e presente. Lo ricorda quella frase “incisa” con le luci sulla collina che domina Molino Silla, “Vi ho amato tenerissimamente”, una frase che papà Pierino, come lo chiamavano in molti, ripeteva spesso ai suoi ragazzi. L’eredità che il fondatore della Comunità Incontro ha lasciato è importante ma il team di collaboratori che hanno preso in mano il testimone sta dimostrando di avere la tenacia, la grinta e la capacità per proseguire sulla strada dell’insegnamento tracciata da don Pierino.

Quest’anno non ci saranno i riflettori dei grandi mass media nazionali che per anni hanno seguito Don Gelmini nella cerimonia di “congedo” dei suoi ragazzi. Del resto don Pierino è stato un personaggio che con le sue iniziative ha sempre calcato le scene nazionali. Quest’anno sarà un Natale più semplice da questo punto di vista, ma non per questo meno sentito e significativo. Il giorno di Santo Stefano, come da tradizione, la cerimonia di saluto dei ragazzi che lasceranno la Comunità  al termine del loro percorso di recupero alla presenza di parenti e amici. E’ sicuramente questo il regalo più bello non solo per questi giovani che tornano a “nuova vita” ma anche per gli operatori della Comunità che lì hanno accompagnati in un percorso duro e impegnativo, strappandoli dal tunnel della droga. A loro, in questo Natale, va l’abbraccio ideale e l’augurio di quanti hanno avuto modo di conoscere e apprezzare il lavoro di questa importante realtà.

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