Che fine ha fatto l’Europa?

di Pierluigi Castellani
La domanda sorge spontanea dopo la defatigante trattativa tra Bruxelles ed Atene che ha visto Tsipras soccombere difronte alla rigidità della Germania e dei paesi del Nord Europa. Certo Tsipras se lo doveva aspettare dopo la vittoria del no al referendum, chiamato a decidere inutilmente su di una questione che ha visto la nuova classe dirigente ateniese ritrarsi rispetto ad una scelta squisitamente politica, che invece poteva misurare la capacità di leadership di Tsipras e degli altri.
In ogni caso questa vicenda, se ha dimostrato ancora una volta quanto sia distante la realtà del governo di un paese dalle ideologie populiste , ha anche rivelato un’Europa incapace di essere quella comunità solidale immaginata dai padri costituenti. In questa occasione si è parlato anche di una Germania sorda alle esigenze dei paesi in difficoltà. Difficoltà che la storia non risparmia mai a nessuno come lo scorso secolo ampiamente ricorda. Certo il governo greco ha perduto un po’ di quella credibilità e di fascino che la travolgente vittoria di Syriza alle ultime elezioni gli aveva consegnato, ma è pur vero che l’Europa si sta dimostrando non all’altezza di quel sogno, che ha affascinato tanti politici ed intellettuali nella seconda meta del novecento. Ora sono purtroppo molti quelli che pensano che un ritorno nel recinto delle singole nazionalità non sarebbe una sciagura, anzi che forse potrebbe essere la soluzione ai tanti mali che affligono i paesi soprattutto del mediterraneo e non solo, come l’esempio delle ultime elezioni in Danimarca insegnano. La crescita dei populismi di ogni specie, sia di destra che di sinistra, sta a dimostrare che per uscire da questo tunnel della disperazione, perchè è proprio la disperazione che alimenta il populismo, c’e bisogno di più Europa anzichè di meno Europa. Ecco perchè la vicenda della Grecia dovrebbe servire di qualche insegnamento.
A chi vagheggia le scorciatoie del populismo e del nazionalismo ed a chi non conosce che l’austerità , comunque imposta, quale soluzione ai mali del nostro tempo. Ritrovarci all’ inizio di questo terzo millenio senza Europa sarebbe la più grave sciagura che potrebbe capitarci. Sapremo tutti fare onore a questo nuovo secolo non ricadendo negli errori del novecento? Questa è la domanda che attende una saggia e coraggiosa risposta.

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