IL FERRAGOSTO DELLA POLITICA

Di Pierluigi Casteĺlani
La pausa estiva della politica dovrebbe essere un’utile occasione per le forze politiche italiane di riflettere sul perché, in una situazione di sospensione della politica come quella incarnata dal governo Draghi, il parlamento, e quindi pur tuttavia la politica, sia stato tanto produttivo come in questi mesi di un governo di salute pubblica voluto dal Presidente Mattarella. Per alcuni potrebbe essere una triste considerazione, soprattutto per chi è abituato al predominio incontrastato dei partiti in una permanente conflittualità spesso improduttiva. Ben inteso, qui non si vuole sminuire la essenziale funzione democratica del confronto politico tra partiti, ma soltanto suggerire una pista di riflessione sul perché riforme di cui si parla da anni, come quella della giustizia, della pubblica amministrazione, del fisco, stiano proprio ora per vedere la possibilità di avere uno sbocco definitivo. Questi pochi giorni di pausa ferragostana dovrebbero servire per fare un’analisi sul come,solo sotto l’incombere dell’emergenza del covid e dell’urgenza di corrispondere alle sollecitazioni di Bruxelles, si possa giungere a dei traguardi inseguiti da anni. Certamente ci potrebbe essere qualcuno che, approfittando di questa constatazione, possa dire che allora non c’è bisogno dei partiti e che basta qualcuno, ben determinato, per risolvere i problemi del paese. Questo sarebbe una vera sciagura per la democrazia, ma allora , perché questo non avvenga, i partiti dovrebbero fare un severo esame di coscienza sul come ridare forza alla dialettica democratica ed assicurare una democrazia decidente e concludente, che non lasci spazio a suggestioni autoritarie. La democrazia, è stato detto, è discussione e poi decisione. Riprendere questo lineare percorso dopo questa breve pausa estiva dovrebbe essere il compito che i partiti dovrebbero assegnarsi e quindi lasciar perdere le divagazioni propagandistiche e demagogiche sulle spiagge e negli altri luoghi di villeggiatura e quindi portare rispetto a quei tanti italiani che, sfiancati e stanchi per i lockdown e per le restrizioni e limitazioni, non si augurano altro che guardare ad un futuro più sereno e migliore. I cittadini italiani si aspettano questo dalla forze politiche, che prendano atto dei troppi errori commessi nel passato, delle troppe frammentazioni e divisioni, della mancata attenzione a quello che una volta si chiamava il bene comune. Ci auguriamo che anche il giusto riposo che tutti debbono avere , anche i politici, porti a recuperare il tempo perduto ed assicuri anche lunga vita alla democrazia italiana.