Il pericolo della destra

di Pierluigi Castellani

Quando il candidato del centrodestra a governatore della Lombardia Attilio Fontana parla di difesa della razza bianca a proposito del tema dei migranti significa che la destra ha scelto quale sarà il leit motive della sua campagna elettorale , cioè cavalcare la paura che l’immigrazione desta tra una notevole fetta dei cittadini. E’ pur vero che Fontana ha in qualche modo cercato di attenuare l’effetto della sua battuta parlando di lapsus dal sen fuggito, ma si sa bene che  sono proprio i lapsus sfuggiti che spesso rivelano il vero pensiero di chi parla. Del resto Salvini, suo capo partito, non ha preso affatto le distanze dal suo candidato anzi cerca di fare proprio dell’immigrazione il tema dominante della sua campagna elettorale con la benedizione di Marine Le Pen.

Ed insieme all’immigrazione la destra cavalca, in questo facendo sponda con i 5Stelle, il tema dei vaccini promettendo la cancellazione del decreto Lorenzin sull’obbligatorietà degli stessi. Quello che preoccupa infatti, oltre alle mirabolanti promesse della cancellazione della legge Fornero e dell’introduzione della flat tax tutte misure prive di copertura finanziaria, è che queste prime battute di campagna elettorale stanno rivelando il vero volto della destra, che è populista con venature xenofobe e con tratti oscurantisti. Quindi non c’è soltanto il déjà vu di un Berlusconi alla guida del centrodestra con quello che significa in termini di conflitto di interessi, legge ad personam , scasso dei conti pubblici ed involuzione dell’economia – si pensi allo spread a 500 del 2011- ma c’è che viene avanti una destra pericolosa in tema di diritti civili e libertà personali , isolazionista in politica internazionale ed inaffidabile sull’Europa e sulla permanenza dell’Italia nella zona euro. Ma davvero il nostro paese può correre ancora una volta il rischio di essere governato da un centrodestra unito solo in campagna elettorale e diviso su tutto il resto ? L’Europa sembra che stia ripartendo se si rinsalderà il duo Macron- Merkel e l’Italia rischia di rimanere fuori  dal poter contribuire a disegnare il futuro del nostro continente, perché, è risaputo, la politica estera del nostro paese ai tempi dei governi di centrodestra è stata caratterizzata dall’inconsistenza della nostra presenza sui  tavoli europei -sono ancora nella nostra memoria gli imbarazzati sorrisetti dedicati a Berlusconi da Sarkozy e dalla Merkel – e da un pedissequo ossequio all’ avventurosa politica di Bush e da un’immotivata amicizia con la Russia di Putin. Inoltre sta emergendo questo pericoloso scivolamento su tesi lepeniste di buona parte di questo centrodestra del duo Salvini -Meloni, che rischiano di far regredire  l’Italia sul terreno dei diritti civili e delle libertà.

Del resto se si va ad esaminare l’alternativa rappresentata dai 5Stelle non è che svaniscono questi pericoli. E non si tratta soltanto dell’incapacità dimostrata dagli improvvisati amministratori di Roma e Torino ,ma anche delle tante zone grigie che il loro programma rivela. Che cosa pensano veramente i 5Stelle dell’Europa ? Che cosa pensano di fare per il rilancio dell’economia e dell’occupazione ? Qual’è il loro rapporto con la scienza e come pensano di tutelare la salute dei cittadini ? Su questi temi i 5Stelle non solo sono ambigui e pieni di ammiccamenti ora a destra ora a sinistra, ma sono del tutto inaffidabili per la loro concezione di democrazia, che sembra affidata ai cittadini attraverso il web ed invece dimostra torsioni autoritarie se si pensa che i capi sono scelti dall’alto come i loro regolamenti ed il loro statuto. Ebbene a fronte di questi chiari pericoli che potrebbe correre il nostro paese dopo il prossimo 4 marzo assistiamo ai continui distinguo della sinistra esterna al PD che nell’affermazione di un’autoreferenziale identità e purezza si guarda bene di combattere veramente la destra come sta avvenendo in Lombardia dove il partito di Grasso si rifiuta di appoggiare il candidato del PD Gori correndo il rischio di affidare la più grande e ricca regione d’Italia al leghista Fontana, che proprio in questi giorni ha dimostrato quale sia la sua cultura di governo, che è quella di un leghista lepenista senza felpa ma in giacca e cravatta. Non resta che sperare che gli elettori nella loro saggezza sappiano scegliere ed evitare che l’Italia torni ad essere la barzelletta d’Europa.

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