Le Leopolde d’Italia

di Pierluigi Castellani

Anche l’Umbria ha avuto la sua Leopolda a somiglianza della Leopolda, ben più famosa, di Firenze. Così ci sono state altre Leopolde  in varie parti d’Italia dando vita ad un modo nuovo ed originale di coinvolgimento del maggior numero di persone disposte a discutere di temi riguardanti il futuro dei propri territori e del paese. Così è stato pure al Teatro Lyrick di S. Maria degli Angeli , ove nella giornata del 7 marzo si sono ritrovati militanti e simpatizzanti del PD umbro per discutere della piattaforma elettorale del partito per le prossime elezioni regionali e quindi per offrire un contributo di innovazione ed originalità al futuro dell’Umbria. Nei 30 e più tavoli si è discusso di infrastrutture, riforme, rifiuti, sanità, territorio ed altro , mescolandosi  parlamentari,assessori , consiglieri regionali, dirigenti, semplici iscritti ognuno con la propria sensibilità e la propria visione del futuro dell’Umbria. La Leopolda umbra ha visto anche la presenza di dirigenti di altri territori, come Stefano Bonacini, presidente della Regione Emilia-Romagna, di Cesare Damiano,presidente della commissione lavoro della Camera dei Deputati, del sindaco di Pesaro Matteo Ricci e della vicesegratria nazionale Debora Serracchiani ,che con il suo applauditissimo intervento ha chiuso i  lavori della mattinata, offrendo ben più di una ragione per segnalare l’importanza del PD quale unica sicura impalcatura democratica del sistema Italia a fronte di una destra pericolosa, che vede abbracciarsi la Lega con il neo fascismo e della sterile antipolitica del M5stelle. Va dato quindi merito alla segreteria regionale del PD umbro di aver organizzato l’evento, ma va anche riconosciuto che l’originalità del metodo Leopolda, al di là di una qualche scontata ripetitività, offre vera partecipazione a quanti vivono la politica con passione civile e produce innovazione di contenuti laddove spesso le consuete e tradizionali sedi di partito non riescono ad essere così feconde.

Ed allora l’Italia può essere salvata dalle tante Leopolde che spuntano di quà e di là ? Non vorrei essere così categorico, però vorrei che si riflettesse sul fatto che non sempre gli accadimenti politici meno rituali , e che spesso fanno storcere il naso a qualcuno,sono quelli meno produttivi , perché anzi spesso sta proprio nelle novità che si cela la carta vincente, quella più in linea con i tempi ed i mutati scenari della politica. La politica di tipo tradizionale ha certamente fatto grande il nostro paese, ha certamente saldamente statuito la nostra democrazia, ma non ha saputo trovare la chiave per aprire il futuro ai tanti giovani che attendono un lavoro e che ancora vogliono sperare. Ora ci provano le Leopolde ed è bene che tutti ci auguriamo il loro successo.

 

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