LO SPIRITO DI ASSISI

di Pierluigi Castellani

In questi giorni ad Assisi si sta svolgendo un importante incontro interreligioso, promosso dalla Comunità di S. Egidio e che vede anche la partecipazione del Presidente Mattarella e di Papa Francesco. L’incontro ha come obbiettivo quello di promuovere attraverso la preghiera ed il dialogo la pace. Ad Assisi questi incontri furono inaugurati trenta anni or sono da San Giovanni Paolo II e vogliono ancora riproporre ad un umanità sempre più disattenta il valore della religione per dare senso alla vita e promuovere la pace, che se vuole essere stabile non può non presupporre la presenza vivificante di una fede, che non trascendendo le dolorose emergenze, cui assistiamo ogni giorno, sappia intessere un dialogo tra mondi e culture diverse del nostro tempo. Ed ha fatto bene il presidente Mattarella con la sua presenza a simboleggiare l’attenzione che la politica deve dare a questo evento, perché appunto senza dialogo, senza apertura alla trascendenza, non si costruisce nessuna pace duratura. Del resto è sempre più evidente che anche le democrazie per funzionare hanno bisogno di un substrato comune rappresentato dalla condivisione di valori, che possono e debbono essere offerti dalla religione, altrimenti come ha avvertito Giovanni Paolo II nell’enciclica Centesimus annus “ una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto o subdolo, come dimostra la storia”. Naturalmente una religione che arricchisce di valori una società non può essere certamente una religione fondamentalista, che rifiuta il dialogo o che intende uccidere in nome di Dio. Per questo l’evento di Assisi è molto significativo perché quando le religioni più importanti del pianeta si trovano a pregare insieme per la pace ci troviamo di fronte non più ad una semplice aspirazione perché nel dialogo e nello stare insieme già si pratica effettivamente la pace. Il mondo quindi ha molto da imparare da Assisi, un mondo che ancora conta guerre, come quella siriana, o annovera incalcolabili tragedie umane come quella dell’immigrazione. Di fronte a questi tragici eventi ancora una volta il Papa ha ricordato il valore evangelico dell’accoglienza e della ospitalità ed ha anche sottolineato come questo sia anche il primo dovere della Chiesa. Infatti rivolgendosi ai suoi confratelli gesuiti ha detto “ date il benvenuto ai rifugiati nelle vostre case e comunità in modo che la loro prima esperienza in Europa non sia quella traumatica di dormire al freddo nelle strade, ma un’accoglienza calda e umana”. Sta tutto in questo appello di Francesco il significato profondo dello spirito di Assisi e risiedono tutte nelle comuni preghiere le ragioni delle nostre speranze.

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