Ora basta!

di Pierluigi Castellani

La pubblicazione da parte de IL Fatto Quotidiano della intercettazione della telefonata  intervenuta tra Matteo Renzi e suo padre Tiziano non ha solo riproposto ancora una volta la legittimità della pubblicazione di intercettazioni di nessuna rilevanza  ai fini di un’indagine penale ma sta segnando, con il gossip mediatico che ha scatenato, il punto di barbarie a cui oramai è giunta la lotta politica. E si parla di lotta politica perché il confronto politico sembra non è essere più coltivato da alcuno. La verità è che da parte di certa stampa, oramai dedita soltanto al gossip politico, si preferisce coltivare con tutti i mezzi ed anche ispirando le dietrologie più inverosimili il gioco dell’abbattere il birillo di turno al di là delle questioni di merito che dovrebbero invece essere sollevate.

E’ diffusa oramai una cultura del contro, che sembra affascinare, come se l’attività politica fosse oramai tutta concentrata sull’essere contro qualcuno o qualcosa e non sull’essere per qualcuno o qualcosa. La degenerazione del dibattito politico è certamente iniziata da tempo, dalla fine della cosiddetta prima repubblica quando bastava un semplice avviso di garanzia per abbattere governi e carriere politiche, ma è indubbio che in questi ultimissimi anni ha subito una forte accelerazione. Quando con l’esplodere dei populismi si sono viste formazioni politiche nascere ed aggregarsi solo in funzione antisistema senza alcuna preoccupazione per la tenuta delle istituzioni e del tessuto democratico del paese e caratterizzarsi soltanto per una cifra anti qualcosa anzichè per delineare un progetto politico si può certamente dire che la misura è oramai colma. Ne va della coesione della stessa società che non può sopportare un continuo dilaniarsi, ne va della credibilità delle istituzioni democratiche messe in pericolo da una continua delegittimazione, che non fa che ampliare ancora di più il fossato esistente tra politica e cittadini con il grave rischio di derive autoritarie sollecitate da chi alla fine invoca soluzione drastiche ad un  problema complesso, come oggi è il governo di una società difficile  come la nostra. Basti pensare al divario enorme che c’è tra il dibattito politico italiano tutto incentrato sul renzismo e l’antirenzismo ed i problemi planetari che si sono affacciati in questi giorni sulla scena internazionale. Quando la politica italiana è monopolizzata dalla pubblicazione di intercettazioni telefoniche, del tutto irrilevanti, intercorse tra l’ex premier e suo padre, nel mondo si assisteva all’incontro tenutosi a Pechino sulla riproposizione , in termini moderni, della cosiddetta via della seta, che pone una sfida alla nostra Europa nei suoi rapporti con il grande continente asiatico.

Quando si assiste ad un capovolgimento totale della politica dello scorso secolo con  il rinchiudersi dell’America di Trump in una logica protezionistica mentre la Cina comunista e capitalista ( sembra una contraddizione in termini) si fa paladina della globalizzazione e del mercato globale in Italia ci si gingilla intorno a questioni  del cosiddetto giglio magico e quant’altro, tutto per tentare di dare una spallata ad un Renzi confermato con molti consensi alla guida del PD. Anzi ci sono i padrini di ogni dietrologia, che adombrano il fatto che Renzi abbia detto al padre di dire tutta la verità perché sapeva di essere intercettato e quindi ipotizzano che abbia costruito artificiosamente il caso per poter apparire un leader che non guarda in faccia a nessuno passando sopra anche ai propri affetti familiari. Ebbene che dire, quando si arriva a questo punto, come non dire: basta ! Non se ne può più di una politica che gioca solo allo sfascio, che imbastisce casi mediatici solo per porsi come alternativa credibile, quando invece le alternative si dovrebbero costruire con progetti seri volti al perseguimento dell’interesse generale ed alla risoluzione dei problemi che il nostro paese ha di fronte. E così mentre vediamo che il governo Gentiloni è impegnato su più fronti sul piano interno e su quello internazionale, dal lavoro, all’immigrazione, ad impostare seriamente i lavori del prossimo G7 di Taormina, vediamo che c’è chi grida sempre ad ogni stormire di fronda impegnato a montare casi mediatici sull’inesistente  mortificando persone ed i loro affetti familiari. Ed allora come non dire a questo punto: BASTA!

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