Suona la campanella

di Pierluigi Castellani – Nella nostra regione, come in molte altre regioni d’ Italia, si torna a scuola il 15 di questo mese di settembre dopo un’estate calda solo dal punto di vista politico perché dal punto di vista meteorologico sappiamo come è andata. Di solito in queste occasioni ci si limita a fare i migliori auguri agli studenti che si accingono a sedersi tra i banchi sperando che il  nuovo anno scolastico sia fruttuoso per tutti. Quest’anno però si torna a parlare di scuola con un’attenzione tutta particolare perché l’istruzione, grazie agli stimoli del governo Renzi, viene di nuovo messa al centro dell’azione politica e quindi anche degli interessi dell’opinione pubblica. E’ da tempo infatti che si dice che l’istruzione deve essere il motore dello sviluppo di un paese, ma è soltanto ora che si prova a metterla al centro di una proposta complessiva di governo del paese.

Quali sono le novità annunciate ?  In primo luogo si affronta il problema docenti con il superamento del precariato ed un nuovo dinamico meccanismo di reclutamento del personale docente. In secondo luogo si parla con maggiore determinazione della necessità di premiare il merito dei docenti e non la loro anzianità , stimolando l’aggiornamento e la padronanza delle nuove tecnologie, da internet all’uso diffuso del computer. Poi con la revisione dei programmi si riporta all’attenzione la necessità di un bagaglio culturale più adeguato ai tempi con l’inglese per tutti, la storia dell’arte  e lo studio della geografia. Inoltre si prevede l’uscita dal percorso scolastico a 18 anni anziché a 19 per anticipare l’immissione dei giovani nel mondo del lavoro con adeguata preparazione professionale, cosa questa già prevista dalla riforma Berlinguer del centrosinistra poi affossata dal duo Moratti-Berlusconi. A proposito quanti anni nel frattempo si sono perduti ? Si torna finalmente a parlare di edilizia scolastica con i primi interventi a favore delle strutture. Anche qui si recupera la consapevolezza che scuola non è soltanto studio ma anche comunità e luogo di vita, che deve essere sempre dignitoso e non degradato.

Si dirà , ma tutti i governi hanno fatto questo tipo di programmi senza poi puntualmente non realizzarli. Credo che questa volta sarà diverso perché non c’è solo la conclamata determinazione del presidente del consiglio, ma anche perché è diminuita la possibilità di interdizione delle corporazioni. Non dimentichiamo infatti che quando si parla di merito e non di anzianità scatta subito l’allarme di un certo tipo di sindacato come è anche avvenuto con la riforma Berlinguer, quando alcuni hanno scambiato la qualità della scuola con la quantità. Errore questo che per altri versi si è verificato anche in Umbria quando si è assistito a tanto interesse per il dimensionamento scolastico , per dove doveva essere la sede della dirigenza scolastica, senza alcuna preoccupazione per la qualità della scuola. Viene infatti da chiederci quando si parla di scuola, ma chi pensa agli alunni? Quegli alunni che il 15 di questo mese inizieranno una nuova vita, affronteranno nuovi impegni e per superarli avranno bisogno anche di coltivare qualche speranza per il proprio futuro.

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