Un anno difficile

di Pierluigi Castellani

E’ stato un anno davvero difficile quello che ci lascia. Un anno difficile per il nostro paese alle prese  con una pericolosa  congiuntura economica, un anno  che  ha visto l’ Europa alle prese con la necessità di redefinire una politica economica che non sia solo improntata all’austerity, un pianeta   con  molti focolai di  crisi  che vedono nazioni impegnate in guerre e massacri, l’Africa che deve  debellare l’epidemia di Ebola nel disinteresse di molti paesi troppo piegati su se stessi e l’America di Obama che improvvisamente si sveglia ancora razzista. Insomma il nostro è un mondo che pur proiettato nel terzo millennio si scopre ancora con i problemi del secolo scorso non ancora archiviato. Eppure c’è stato chi trionfalmente aveva decretato la fine della storia!

Ed il nostro paese che in quest’anno ha visto affacciarsi il tentativo di superare il passato con un nuovo governo ed una nuova politica si trova ancora alle prese con le note difficoltà economiche e  con il difficile avvio delle riforme annunciate,  che trovano resistenze nel parlamento e nel paese. Ed allora dovremmo scoraggiarci? Credo proprio di no. C’è infatti in gioco la capacità di una democrazia di autoriformarsi e di decidere il proprio futuro. Questo significa che le forze politiche e tutti gli attori sociali devono impegnarsi perchè l’ Italia esca dal guado in cui oggi si trova. Ogni sconfitta sarà la sconfitta di tutti. Ecco perchè si deve sperare che il governo Renzi vada avanti e vinca le sue sfide ritrovando anche la necessità di un nuovo dialogo sociale perchè ascoltare e confrontarsi non può essere la sconfitta di nessuno se si pensa al ruolo che tutti possano avere nel rafforzamento della società . Una società che per alcuni versi appare smarrita ed alla ricerca di nuovi interlocutori avendo perso fiducia nella politica come la scarsa partecipazione alle ultime elezioni regionali ha dimostrato.

Ma anche il nuovo anno che si affaccia deve misurarsi con nuovi problemi. Infatti le oramai annunciate dimissioni di Napolitano fanno presagire un arroventato gennaio per la politica. Si parla infatti di ingorgo istituzionale perchè il parlamento deve procedere alla elezione del nuovo Capo dello Stato e contemporaneamente occuparsi della nuova legge elettorale e della riforma del Senato. E poi c’è l’incognita delle elezioni anticipate  della Grecia previste per il 25 gennaio. Se come sembra prevarrà la sinistra di Tsipras i mercati finanziari entreranno in fibrillazione perchè il debito greco rischia di non essere più affidabile per le banche europee che hanno in deposito titoli di stato greci. Ed allora l’euro quale futuro potrà avere ? Quali potranno essere le conseguenze per gli altri paesi europei compresa l’Italia ?

Insomma ad un anno difficile potrà seguire un anno dai contorni molto incerti e quindi se non ci sarà l’apporto di tutti il nostro paese potrebbe trovarsi in serie difficoltà. Vedremo con la elezione del prossimo presidente della Repubblica se la politica avrà capito quale sia la posta in gioco, perchè gli italiani penso che oramai lo abbiano capito. E questo riguarda anche gli umbri e la politica regionale. Le prossime elezioni regionali saranno il primo banco di prova. Gli umbri , per tradizione pazienti , attendono il nuovo con rinnovata fiducia,  che, ci auguriamo tutti, sia ben riposta.

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