Una risposta a Galli della Loggi

di Pierluigi Castellani

“ E’ altresì sempre con il voto umbro che sembra definitivamente tramontata ogni possibilità di rivitalizzare quel blocco cattolico-postocomunista, erede della vecchia accoppiata Dc-Pci, il quale era riuscito a tenere il campo  da Mani pulite ad oggi e perfino a governare a lungo. Anche tale schieramento appare oggi definitivamente fuori gioco”. Così Ernesto Galli della Loggia commenta il voto umbro del 27 ottobre scorso sul Corriere della Sera del 28 ottobre. E lo fa all’interno di un ragionamento che con ingiustificate estrapolazioni e con qualche sgrammaticatura storica lo porta ad ipotizzare che “ oggi la Lega può accingersi a fare forte del suo potenziale consenso: ripercorrendo le orme della Democrazia Cristiana del ‘48, cercare di rifondare intorno alla propria forza un blocco paracentrista di governo: con Meloni come sua corrente interna-esterna di tono più radicale, con Forza Italia in versione simil-Partito Liberale e magari con Matteo Renzi sulla sinistra in funzione simil-saragattiana”. E’ evidente che Galli della Loggia, preso da un irrefrenabile desiderio di semplificazione di fatti e culture che invece vivono di una loro complessità, si è limitato a  guardare dall’alto quanto ha caratterizzato la nostra storia recente rifiutandosi di scrutare dall’interno e di vivere dentro il crogiolo della politica.

Infatti si dimentica di analizzare il ruolo di De Gasperi e del cattolicesimo democratico che lo animava, che mai ha consentito alla Democrazia Cristiana di ritrovarsi dentro un blocco d’ordine come sembra invece ipotizzare l’articolista per l’avvenire della Lega di Salvini. Il centrismo che viene evocato in questa occasione è quanto mai lontano dal centrismo, che non dimentichiamolo doveva guardare a sinistra, e che è stato il paradigma in cui si è realizzato il ruolo svolto dalla Dc in quarant’anni della nostra storia. De Gasperi seppe sottrarre  tutto il mondo cattolico alle suggestioni che albergavano in una certa destra  clericale e cattolica. Il rifiuto della cosiddetta operazione Sturzo lo sta a dimostrare. Mentre il paracentrismo affidato da Galli Della Loggia come compito alla Lega  con l’apporto della Meloni è tutto dentro le alleanze sovraniste europee, che vedono come primo attore il partito di Marine Le Pen con l’apporto della democrazia illiberale ipotizzata da Orban. De Gasperi invece aveva come alleati in Europa Adenaur, Schuman, personaggi con visione della politica diametralmente opposta a quella rappresentata dall’accoppiata Salvini- Marine Le Pen. E poi il ruolo del cattolicesimo democratico è stato quello di mantener vivi all’interno di tutto il movimento cattolico i principi ed i valori della dottrina sociale della Chiesa a cui si sono aggiunti i carisma diffusi dal Concilio Vaticano II. Dove sono queste cose nella Lega di Salvini ? Non si può essere così indifferenti alle forzature che il nuovo sovranismo vuole operare anche nella democrazia di tipo rappresentativo sancita dalla nostra Costituzione. La verità è che Salvini ha in mente una sorta di nuovo blocco d’ordine, che vorrebbe diventasse anche un blocco sociale ,  proponendo inoltre inquietanti modifiche costituzionali come la elezione diretta del Capo dello Stato e la modifica delle tradizionali alleanze dell’Italia strizzando l’occhio alla Russia di Putin e dando per scontato che la scelta isolazionista dell’ America di Trump sia oramai irreversibile. Come si vede la politica italiana si sta muovendo all’interno di una complessità sociale interna ed esterna al nostro paese, che è ben lontana dalle approssimazioni di un pur attento intellettuale come Galli della Loggia, che sembra voler mettere, magari inconsapevolmente, le braghe alla storia.