Bocci a Foligno incontra il Sociale: “Più certezze e dignità ai lavoratori”
FOLIGNO – L’On. Bocci continua il suo tour elettorale a Foligno dove ha incontrato la Cooperativa sociale Dinamica Centri Servizi. All’iniziativa era anche presente l’Assessore regionale alla Salute, Coesione sociale e Welfare Luca Barberini e Candia Silvestri che ha fatto gli onori di casa, ricordando il boom sociale e socio economico delle cooperative negli anni passati, sottolineando anche i quarant’anni di esperienza della Dinamica, e poi aggiunge: “I nuovi codici degli appalti possono offrire opportunità per la Dinamica perche siamo un gruppo altamente specializzato di operatori socio-sanitari che si mettono a disposizione, cavalcando l’onda delle innovazione sociale”. L’Assessore regionale alla Salute, Coesione sociale e Welfare Luca Barberini, nel prendere la parola è entrato nel merito delle normative in corso e quelle da attuare, evidenziando che “il percorso da fare è quello di cercare di valorizzare questa esperienza acquisita dopo tanti anni, puntando su due elementi: il primo riguarda la possibilità che la normativa tenga in considerazione le competenze e le professionalità evitando di disperdere questo importante patrimonio, e contestualmente dare importanza alle competenze acquisite sul campo. Occorre anche fare uso dei fondi comunitari da destinare all’innovazione sociale per far sì che il mondo delle cooperazioni possa rispondere alle nuove esigenze sociali, attraverso una collaborazione per un impegno reciproco tra istituzioni pubbliche e cooperazione”.
Il Sottosegretario Bocci, candidato del Pd alla Camera dei Deputati nel Collegio Umbria 2, nel suo intervento conclusivo, ha fatto un ragionamento incentrato sull’importanza delle componente sociale che caratterizza le cooperative in contrapposizione a una visione imprenditoriale che punta tutto sul profitto. E rivolgendosi ai tanti partecipanti afferma: “Voi siete un patrimonio, un’opportunità e una ricchezza e noi abbiamo il dovere di mettere queste competenze a disposizione, valorizzandole perché la vostra cooperazione ha tutte le caratteristiche per essere riconosciuta come un nuovo modello”. E poi continua: “Avere una spiccata vocazione sociale significa avere idee diverse di impresa, scommettere prendendo rischi sì, ma offrendo qualcosa che altri non riescono a dare. Occorre dare una prospettiva positiva alla cooperazione perché è capace di adattarsi alle esigenze di una coesione sociale, distinguendosi rispetto a un’imprenditoria predatrice. È Necessario dare certezze, dignità e un riconoscimento economico e morale ai lavoratori. A tal fine, oltre al discorso degli accreditamenti, sarebbe opportuno puntare anche sulle convenzioni, che come vengono sottoscritte con il privato possono essere siglate anche con le cooperative. Questo per risolvere anche l’atavico problema legato alla nuova regolamentazione più complessa per le gare d’appalto, che crea angoscia, incertezze, precarietà perché si rischia sempre di perdere il posto di lavoro”. In conclusione, fa un riferimento alla pubblica amministrazione sostenendo che “dovrebbe riconoscere l’obbligo di fornire servizi considerando chi con il tempo ha costruito competenze e professionalità. Realizzare il principio della sussidiarietà orizzontale è diventata un’esigenza che permette allo stato, alle regioni e agli altri enti locali di scommettere sui corpi sociale seri, per rilanciare una sinergia e una collaborazione tra mondo delle cooperative e istituzioni pubbliche”.