Fascia appenninica, il grido dei lavoratori: “Serve un autunno sindacale caldo”

GUALDO TADINO –  Luciano recchioni e i delegati Fiom cgil della j. P. Industries solidarizzando con i lavoratori della Rocchetta spa, chiedono alle organizzazioni sindacali di cgil, CISL e UIL di rilanciare la drammatica situazione economica e sociale che sta attraversando da anni la fascia appenninica umbra, con una iniziativa che veramente possa sostenere i presupposti per un area di crisi complessa, come annunciato più volte da importanti esponenti regionali in questi ultimi giorni e non più rimandabile.

“Ormai questo territorio – spiega Recchioni – ha visto imprese edili  e cavatori di pietre legati al terremoto chiudere, aziende di elettrodomestici  anche esse chiudere o bene che vada delocalizzare, le ceramiche a gestione familiare abbassare le classiche saracinesche e le poche internazionalizzate soffrire in maniera spaventosa. Purtroppo, difronte a questa mattanza di posti di lavoro c’è chi tenta di creare nel nome dell’ambientalismo ostruzionismo  Come sta accadendo per la società Rocchetta, alla forse unica azienda sana rimasta sul territorio con denunce, ricorsi, esposti ecc. Il consiglio comunale aperto tenutosi a Gualdo Tadino il 30 luglio ha messo appunto in evidenza questa paradossale situazione. Pertanto non fare nulla o peggio attendere non ci qualifica, non lo diciamo noi delegati ma un intero territorio e come hanno detto i lavoratori della Rocchetta non si può pensare che anche la  dove le cose vanno bene bisogna trovare il sistema per peggiorarle. Ci attendiamo quindi un settembre sindacale caldo, capace non solo di attendere gli eventi ma anche di gestirli. Speriamo che questo invito non cadano nel dimenticatoio, vogliamo ricordare alcune scadenze come il concordato della j. P. Industries, i nuovi propositi della Tagina, il tar sulla Rocchetta, la questione delle aree interne, ecc. Pensiamo che di cose da dire e fare  ce ne sono molte, quindi sta a noi
posizionarsi, o da semplici spettatori o da protagonisti, parola a cgil, CISL e UIL”.