Regionali, Goracci: “Debolezza della politica eugubina”

GUBBIO – “Gli umbri si sono pronunciati in maniera inequivocabile, il risultato era per me prevedibile anche se non in questa dimensione; la volontà popolare va sempre rispettata. Nella storia del voto in Italia mai l’Umbria aveva destato tanta attenzione e visibilità (per noi eugubini anche la vignetta sui Ceri del Corriere della Sera); sul valore/peso di questo voto si sono pronunciati e continueranno a farlo politici, politologi, studiosi”, spiega il consigliere comunale Orfeo Goracci.

“Una divagazione di tipo più generale e un “sassolino” da togliere dalle scarpe: chi ha perso e chi ha vinto lo sanno e pensano tutti. Per la mia storia politica personale non posso non pensare a che fine abbiano fatto i partiti di provenienza comunista e l’ulteriore schiaffo che hanno preso a partire dagli “strapuntinisti” ex ed attuali rifondaroli fino ai vari partiti comunisti che veleggiano su percentuali dello zero virgola. La politica è una cosa seria, si fa con la gente e non con battute, barzellette e vuoti slogan, con rappresentanti credibili fra i cittadini. Comunque mi limiterò a ragionare sul rapporto tra politica eugubina ed esito elettorale. A Gubbio si è confermata la totale inconsistenza e capacità di rappresentanza sia di chi governa in città e ha perso, sia della maggior forza di opposizione che pure in regione ha vinto”.

“La sesta città dell’Umbria per popolazione, la prima per vastità territoriale non sarà rappresentata in Consiglio Regionale, nonostante il buon risultato personale di Leonardo Nafissi che può e deve essere una risorsa per la nostra città. Può sembrare banale ricordarlo, ma in altri tempi il governo cittadino ha sempre eletto un rappresentante. Che fine hanno fatto gli oltre 8.000 voti del ballottaggio della seconda domenica di giugno e i voti delle liste che hanno sostenuto Stirati? Peso e ruolo, se davvero ci sono, vanno fatti contare! Certo, visti anche i risultati delle varie liste civiche, non si può non ribadire che il risultato del sottoscritto il 26 maggio scorso (2140 voti, 11,40%), in una condizione di 5 contro 1 è stato stratosferico. Anche i risultati di “altri” vanno riletti con gli occhiali giusti per scoprire quello che io dico da sempre. Il 26 maggio e il 9 giugno non c’è stato un voto prevalente per l’apprezzamento al governo uscente o per “arginare” la deriva al populismo/razzismo/fascismo, è stato il voto “contro” qualcuno, Goracci, e i “poteri forti eugubini” hanno ritenuto Stirati con i suoi governi il migliore possibile e più “garantista” per loro (cosa dimostrata da tanti atti amministrativi come l’assurda vicenda del “tunnel”). In queste elezioni, i soggetti di cui sopra hanno sposato il centro destra e avevano un “loro” candidato particolare… il centro destra a Gubbio ha ottenuto quasi il 53%. Questi sono i dati e i risultati, nonostante in diversi, anche delle liste che mi hanno sostenuto il 26 maggio, abbiano apertamente sostenuto un improbabile presidente di destra (Bianconi), individuato come sesta e ultima scelta. Emblematico è il risultato che ha ottenuto nella “sua” Valnerina. La politica è soprattutto realismo: rispettabili i nostri “desideri”, ma confonderli con la realtà è operazione miope e controproducente.
Ci attenderanno tempi duri, e non avremo nemmeno un consigliere che possa esercitare un minimo ruolo di vigilanza, stimolo, proposta”.

“Per il Sindaco ci sarà un lavoro ancora più duro, dovrà essere molto più presente e pressante a Palazzo Donini e al Broletto e magari un po’ meno davanti ai microfoni; dovrà subito porre alla regione le emergenze del nostro territorio, quali superare o almeno attenuare la crisi economica e occupazionale che ci attanaglia, il no ad ogni forma di incenerimento, il superamento dei gravi limiti della sanità e del nostro ospedale, l’adeguare la viabilità in questo territorio. Tutto ciò può essere riassunto nella necessità e urgenza di riequilibrare questa parte dell’Umbria in una realtà che ci vede emarginati e marginali. Suggerisco al Sindaco di chiedere alla Presidente di partecipare ad un Consiglio Comunale aperto per discutere della priorità di interventi sul nostro territorio. Da ultimo queste elezioni dovrebbero suggerire a sindaco e maggioranza che governano questa città di avere più umiltà, meno spocchia e scelte nette sull’agire da governo di sinistra. Non basta cantare “bella ciao” (una delle canzoni italiane più note e cantate al mondo) se poi non si dice una parola quando al Parlamento Europeo i partiti nei quali la maggioranza si riconosce votano con le destre autoritarie, nostalgiche e xenofobe, una risoluzione che equipara Gramsci (o immeritatamente il sottoscritto in quanto comunista non pentito) a Hitler o Goring o non accettano di discutere un o.d.g sulla repressione in Cile. C’è poco, anzi niente di sinistra (ma al Governo l’azionista di maggioranza è quello che dice che non ci sono più destra e sinistra e ha governato e governa indifferentemente con la Lega o con Leu) se si sostengono un candidato e un progetto politico che vedono il Premier Conte venire a fare passerella in Umbria e andare a trovare Cucinelli (il quale ha detto che Bianconi andava bene in quanto uomo di destra) mentre Salvini presidiava i mercati e le piazze umbre.  Così continuando non si va lontano… magari ci si può illudere che la maggior affluenza al voto era dovuta alla “rimonta”, non avendo capito quanto la gente umbra era stanca di chi c’era tanto da preferire chi sicuramente non sarà all’altezza degli impegni che lo attendono.
Il tempo sarà testimone”.