Arrestati nell’operazione “Cavallo di Troia”: tutti ai domiciliari

TERNI – Dal carcere agli arresti domiciliari. Ha deciso così il gip del Tribunale di Terni, Maurizio Santoloci, accogliendo le istanze presentate dai difensori dei 6 indagati. Nell’operazione “Cavallo di Troia” della Squadra Mobile ternana 6 persone erano finite in carcere (da oggi ai domiciliari), altre 3 ai domiciliari e ben 18 ragazzi erano stati denunciati in stato di libertà. Un blitz tra le reti di spaccio della città con la droga che da Roma, Napoli e dalla Croazia arrivava fino a Terni.

In carcere erano finiti un 49enne autotrasportatore C.C., che vendeva la droga direttamente a casa sua, un ternano di 27 anni ed un suo coetaneo tarantino, un napoletano A. E. di 34 anni, un romano G.M. di 24 anni ed altri due ternani: F.F. di 24 anni e M.F. di 43 anni, nonchè due cittadini marocchini regolarmente residenti in provincia; B.K. di 40 anni e J.K. di 22, entrambi pluri-indagati.

L’indagine è partita da alcune segnalazioni confidenziali per poi concentrarsi su un 49enne pugliese residente a Terni da anni, autotrasportatore, con precedenti penali alle spalle. Intercettazioni telefoniche e ambientali, riprese video e pedinamenti hanno accertato che a Terni c’era un vero sodalizio criminale che riforniva quotidianamente il mercato della movida e non solo. A volte le chiamate arrivavano anche dalla periferia.

IMG_2294C’erano ragazzi minorenni – ingaggiati ed istruiti ad hoc – che sfrecciavano tra le vie del centro. Corrieri della droga che rifornivano tossicodipendenti, giovani e giovanissimi, e chiunque chiedesse droga.

L’indagine è durata più di un anno. In totale sono stati sequestrati 7 chili di hashish, 300 grammi di cocaina e oltre 1.000 euro in contanti. Nel 2015 erano già state arrestate 10 persone e 18 denunciate a piede libero. Tutti pusher che operavano in una vasta rete capeggiata da fornitori e spacciatori.

Il Gip del Tribunale di Terni, Maurizio Santoloci ha definito il sodalizio “una forma di criminalità aggregata, un nuovo franchising criminale inteso come nuove forme delinquenziali aggregate tra più persone, ma non ancora connesse in gran parte dei casi a forme di malavita organizzata”.

Gli arrestati sono accusati di detenzione ai fini di spaccio.

@MCScardocci

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