Droga anche nei calzini: manette per una italiana
Al culmine di un’intensa attività operativa, fatta anche di appostamenti e pedinamenti continuati, i Carabinieri della Stazione di Terni sono riusciti a mettere alla sbarra, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e per la detenzione di metadone (art. 73 c. 1 e 4 del D.P.R. 309/90), una donna italiana, classe ’68, nullafacente con precedenti specifici.
Dopo aver raccolto numerose segnalazioni di un sospetto via vai di persone nella frazione di Giuncano, i Carabinieri della Stazione del capoluogo si sono messi in opera e, dopo un’attenta osservazione durata diverse ore, sono entrati in azione bloccando un gruppo di persone che erano appena usciti dall’abitazione della donna.
L’azione repentina dei militari è stata notata dalla stessa che, nel disperato tentativo di disfarsi della sostanza, ha gettato dalla finestra una busta bianca, venendo però notata. Dopo averla recuperata, i carabinieri hanno dunque eseguito una minuziosa perquisizione in tutte le stanze dell’abitazione rinvenendo un totale di 5 buste in plastica trasparente termosaldate e sottovuoto, del peso lordo di circa 60 grammi l’una, contenenti marijuana, 1 barattolo in vetro contenente marijuana per 52 grammi, 1 calzino in lana contenente 2 involucri in cellophane con eroina del peso di 7 grammi, 1 contenitore in plastica con all’interno semi di canapa indiana per complessivi 6 grammi, 4 flaconi da 50 milligrammi ciascuno di metadone, 1 taglierino, 1 coltello, 1 paio di forbici e 6 tritaerba (tutto materiale intriso di sostanza stupefacente), 1 bilancino elettronico, banconote di vario taglio, provento dell’attività di spaccio, per complessive 1280,00 euro, 1 macchinario
per il sottovuoto.
L’aspetto più interessante della vicenda è riferito al ritrovamento di un’agendina sulla quale la spacciatrice aveva appuntato dettagli delle proprie attività di spaccio, con annotazione delle sostanze distribuite e nomi di persone, aspetti che saranno certamente approfonditi per tentare di risalire alla filiera dello smercio.
Al termine delle operazioni di rito, come disposto dall’Autorità Giudiziaria la donna è stata condotta agli arresti domiciliari, in attesa della celebrazione del rito per direttissima.