Perugia, Traffico illecito di rifiuti ferrosi, 86 indagati, giro da oltre un milione di euro

PERUGIA – Coinvolge 86 persone, di cui 65 marocchini, 18 italiani e altri cittadini dell’Est Europa l’inchiesta su un maxi traffico illecito di rifiuti ferrosi. Un’indagine partita due anni fa e che si sta avviando a conclusione con la notifica gli avvisi di garanzia a conclusione delle indagini preliminari. Il punto è stato fatto questa mattina dal corpo forestale. L’attività investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Perugia, è partita con il pedinamento da parte degli agenti dei comandi di Scheggia e Gualdo Tadino di alcuni furgoni e camioncini che raccoglievano rifiuti su richiesta e praticando tariffe più vantaggiose rispetto alle ditte che normalmente si occupano di questo genere di attività.

L’inchiesta ha potuto accertare che gli extracomunitari si occupavano di gestire e trasportare grandi quantità di materiali. Di questi, i più pregiati venivano venduti a una ditta del Perugino che si occupa di demolizioni e recuperi, che poi li rivendeva, mentre quelli più di scarso valore venivano smaltiti anche in discariche improvvisate. La ditta del Perugino, di cui è indagato il titolare, arrivava a gestire e vendere, enormi quantità di rifiuti ferrosi, in violazione delle normativa istituita per la salvaguardia e la tutela dell’ambiente e la disciplina delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto.

I rifiuti conferiti alla ditta di demolizioni non erano mai accompagnati dal formulario previsto per legge che ne identifica la provenienza, la qualità, il peso.

Da una stima effettuata il quantitativo di rifiuti ferrosi movimentati dal 2008 al 2012 è pari ad oltre 5.000 tonnellate per un ammontare in denaro pari ad oltre 1 milione 600mila euro.

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