Inchiesta Verdini, l’ex consigliere di Narni Pileri fa scena muta davanti al Gip: tre appalti umbri sul tavolo dei pubblici ministeri

Due dei tre soci della Inver srl, la società di lobbying che avrebbe corrotto funzionari pubblici e imprenditori privati, scelgono di non rispondere davanti Gip di Roma. Tommaso Verdini addirittura non si presenta lasciando al suo legale il compito di rappresentare al giudice la sua volontà di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il narnese Fabio Pileri, invece, si è regolarmente presentato scegliendo però di restare in silenzio. Il difensore dell’ex consigliere comunale di Narni, socio di Tommaso Verdini nella società, lasciando il Tribunale di Roma ha spiegato i motivi della decisione. “Questa indagine – ha detto l’avvocato Alessandro De Federicis – è durata due anni, il giudice ha impiegato cinque mesi per scrivere l’ordinanza. La scelta di non rispondere era obbligata, abbiamo visto molte cose sulle quali avremmo da dire, ma in questa fase dobbiamo prima verificare l’entità dell’accusa”. Poi ha aggiunto: ” In questa inchiesta ci siamo dimenticati tutti della presunzione di innocenza e che i processo in Italia non si riescono più a fare a piede libero”. “Dopo due anni di indagini – ha proseguito il difensore di Pileri – avevamo dato la disponibilità a chiarire. Tutto ciò non è avvenuto e oggi ci troviamo con le misure cautelari che privano la libertà a persone che potrebbero essere innocenti”. Fabio Pileri resta così agli arresti domiciliari riservandosi di conoscere tutte le carte dell’inchiesta e studiare meglio le contestazioni. In una intercettazione Fabio Pileri afferma che “Questo è un lavoro che uno deve mette’ da parte deve guadagna’ perché comunque la baracca la puoi reggere tre-quattro anni, poi ti devi riconverti’ su altre cose..”. Sono almeno tre gli appalti che riguardano l’Umbria e che sono finiti sul tavolo dei pubblici ministeri di Roma. L’inchiesta, infatti, prende il via da alcune intercettazioni dove emergono conversazioni sulla procedura di appalto dei lavori di manutenzione della Orte-Mestre, ovvero la E45. Alcuni imprenditori – secondo gli inquirenti –  avrebbero ricevuto informazioni riservate e i capitolati ancora in corso di definizione sui lavori di alcune gallerie. C’è poi il bando quadriennale dei servizi antincendio all’interno delle gallerie con quattro milioni di euro riservati a Umbria e Marche. Inoltre, sotto la lente degli investigatori è finito l’accordo quadro di 16 milioni di euro per lavori in Umbria. Su quest’ultima procedura ci sarebbe una intercettazione ambientale del 23 dicembre 2021 dove Pileri rivendica con un ex socio il merito del lavoro da lui fatto per sbloccare la situazione. Altra procedura attenzionata dai magistrati romani riguarda la galleria della Pallotta sul raccordo Perugia-Bettolle.

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