Omicidio Presta, l’avvocato Luca Maori sospeso, ieri ha risposto ad un lungo interrogatorio

PERUGIA – Interdetto per quattro mesi dalla professione perché accusato di favoreggiamento nei confronti di un suo cliente. Questa è l’accusa contestata dalla procura di Perugia, e recepita dal gip che ha emesso la misura, all’avvocato Luca Maori e a un suo collega che lo aveva affiancato nel procedimento. Tutto si aspettava meno che un giorno dovesse rispondere davanti ai magistrati di Perugia per aver favorito una persona da lui difesa.

Per l’avvocato Maori e il collega la procura di Perugia aveva chiesto gli arresti domiciliari per favoreggiamento e falso ideologico (contestato anche al consulente dei legali per il quale non è stato adottato alcun provvedimento) ma il giudice per le indagini preliminari ha escluso quest’ultimo reato disponendo la misura interdittiva, per quattro mesi, anziché la custodia cautelare. Maori ha respinto ieri, nel corso di un lungo interrogatorio di garanzia davanti allo stesso gip, ogni addebito. Rivendicando la correttezza del proprio operato difensivo.

Al termine dell’interrogatorio, il suo difensore, l’avvocato Francesco Falcinelli, ha chiesto la revoca della misura interdittiva e il giudice si è riservato di decidere. “L’avvocato Maori ha dettagliatamente ricostruito tutti i fatti d’interesse per l’indagine” ha detto l’avvocato Falcinelli senza comunque voler entrare nel merito dell’interrogatorio.

Tutta la vicenda ruota intorno a un esame del dna realizzato su un bambino di 6 anni, figlio di Raffaella Presta e Francesco Rosi, con quest’ultimo ancora in carcere per l’omicidio della moglie. Luca Maori difende sin dall’inizio Francesco Rosi, passando da difensore a persona accusata di favoreggiamento personale

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