Omicidio Raggi, il fratello: “David non c’è più ma giustizia è fatta”

TERNI – “David non c’è più ma giustizia è fatta”. Queste le parole che escono, ancora con voce fioca, dal fratello di David, Diego.

Confermata la condanna a 30 anni di reclusione nei confronti di Amine Assoul, per l’assassinio di David Raggi. Ha deciso così la Suprema Corte di Roma, confermando di fatto quanto stabilito in primo grado e successivamente alla Corte d’Appello.

Il ricorso presentato dal legale del marocchino è stato giudicato “inammissibile” sia dalla Procura generale che dalla Cassazione stessa.

Giustizia per la famiglia Raggi, rappresentata in aula dall’avvocato Massimo Proietti che sin dall’inizio aveva chiesto la conferma della condanna a 30 anni per Amine Assoul, sostenendo l’inammissibilità del ricorso.

La sentenza di oggi pone fine, almeno sotto il profilo giudiziario, a questa tragica vicenda che sconvolse Terni e cambiò per sempre il volto della città.

La morte di David, avvenuta nella notte tra il 12 ed il 13 marzo 2015 in piazza dell’Olmo, ha innescato un cambiamento sia sotto il profilo dell’ordine pubblico, con le istituzioni che hanno rafforzato la presenza di forze dell’ordine sul territorio, sia sotto il profilo culturale, visto che proprio dalla famiglia, in particolare dal fratello Diego, sono partite diverse iniziative sociali e di solidarietà.

La vicenda però non si chiude qui. L’avvocato Massimo Proietti sta ancora portando avanti la causa sostenuta dalla famiglia Raggi contro il governo, per via della mancata espulsione dell’omicida da parte del ministero.

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