Perugia, a 16 anni era già uno spacciatore abituale, a 21 è stato rimpatriato

PERUGIA – La polizia ha rimpatriato un giovane che spacciava a Corso Garibaldi ma la sua carriera criminale è piuttosto singolare: già a 16 anni, quando si era stabilito in centro storico, a casa di un connazionale, era considerato spacciatore abituale.

Lì venne arrestato per la prima volta nel 2007, durante una perquisizione dei Carabinieri, per il possesso di cocaina pronta per lo spaccio ed un falso documento di identità bulgaro, utile per evitare il rimpatrio, con la sua fotografia.

Ritornato in libertà dopo un primo soggiorno nel carcere minorile, più volte si era evidenziato ai poliziotti dell’antidroga durante gli appostamenti ed era stato notato fare da spola, a piedi o in motorino, nei vicoli di Corso Garibaldi per consegnare la cocaina a consumatori o spacciatori al dettaglio.

Questo determina nel 2009 un suo nuovo arresto, appena diciottenne, nell’ambito della nota operazione “Termopoli” e il suo ingresso nel carcere di Capanne.

Dopo un prolungato periodo di detenzione, prima in carcere e poi in una struttura esterna sita in Toscana, torna in città e viene nuovamente arrestato, nel gennaio dello scorso anno per spaccio di cocaina a Porta Pesa.

Nonostante la sua clandestinità negli ultimi mesi era tornato a frequentare il centro storico .

Gli agenti dell’Ufficio Immigrazione, diretti dal vice questore aggiunto Maria Rosaria De Luca, avuta notizia del sua presenza in città, hanno quindi attivato tutte le procedure per la sua espulsione ed avviato i necessari adempimenti, non semplici.

Ieri mattina, dopo il suo rintraccio, hanno emesso nei suoi confronti, vista la sua pericolosità conclamata, un provvedimento di Espulsione con immediato accompagnamento alla Frontiera.

Lo straniero si è opposto alla partenza e innanzi al giudice di pace il suo difensore ha evidenziato che stava per formarsi una nuova famiglia in città.

Ma vista la sua clandestinità e le precedenti condanne, il magistrato non ha potuto far altro che convalidare il provvedimento.

Quindi tre poliziotti lo hanno condotto a Fiumicino ove già con l’aereo del pomeriggio in partenza per Tirana ha lasciato l’Italia per ritornare in Albania.

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