Perugia, individuato e arrestato scafista albanese: era stato condannato per il naufragio nel golfo di Otranto

PERUGIA – Un albanese di 40 anni è stato individuato e arrestato dalla Guardia di finanza di Perugia: è considerato uno dei principali responsabili della morte di 21 migranti che nel gennaio del 2004 partì dall’Albania naufragando nel golfo di Otranto.

Condannato a 25 anni di reclusione dal tribunale di Valona per traffico di esseri umani, era stato bloccato il 27 dicembre ma per esigenze investigative la notizia è stata resa nota solo oggi dopo che lo straniero ha lasciato il carcere del capoluogo umbro per essere trasferito nel suo Paese dove sconterà la condanna definitiva. Secondo le indagini delle Autorità albanesi la tragedia sarebbe stata “evitabile” se solo gli scafisti avessero segnalato per tempo la loro posizione con i razzi.

I mezzi di soccorso per almeno quattro volte – è emerso dalle indagini – avevano avvicinato il gommone in avaria con a bordo 39 persone. Il quarantenne albanese bloccato dalla Finanza era ricercato dal 2005 per un ordine di cattura internazionale. Sospettato anche di essere tuttora attivo nel traffico internazionale di droga, a lui il personale Gico del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Perugia sono risaliti con una paziente attività di osservazione degli spostamenti e delle abitudini di vita di alcuni suoi parenti, domiciliati nel capoluogo umbro.

La sera del 27 dicembre sono stati quindi notati strani movimenti in un locale pubblico in quel momento frequentato da albanesi, già noti ai finanzieri per i loro precedenti in materia di spaccio di sostanze stupefacenti. Al controllo uno di loro ha mostrato alle fiamme gialle un passaporto albanese a prima vista assolutamente regolare, risultato intestato ad un nominativo immune da precedenti di polizia. Dall’esame delle impronte digitali è stato però identificato come il latitante.

Attraverso la collaborazione dell’Interpol e della polizia albanese è stato poi appurato appurato che il documento era autentico, ma riportava la fotografia del latitante abbinata alle generalità di un albanese incensurato, emigrato nel Regno Unito ed all’oscuro di tutto. Seguendo queste tracce gli investigatori albanesi sono riusciti ad identificare e arrestare chi aveva coperto la latitanza del condannato.

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