Perugia, padre violento allontanato da casa

PERUGIA – Padre violento allontanato da casa. Nei giorni scorsi i poliziotti della Squadra Mobile – Terza Sezione, specializzati nelle indagini volte al contrasto ed alla repressione dei reati contro la persona, ivi compresi quelli legati alle violenze compiute in ambito familiare, hanno concluso brillantemente una delicata attività dando esecuzione ad un provvedimento restrittivo emesso dal G.I.P. di Perugia a carico di un quarantatreenne perugino sul quale pendono accuse in ordine a gravi fatti di violenza ai danni dei componenti del suo nucleo familiare.

L’attività investigativa, condotta in maniera estremamente tempestiva ed efficace, ha avvio dal primo intervento eseguito dalla Polizia, in quel caso le “Volanti”, a casa dell’uomo, che risale allo scorso novembre 2016: la sensibilità degli agenti intervenuti, e successivamente quella degli investigatori della Mobile, consentirà alla giovane consorte di determinarsi a denunciare, a più riprese, le angherie subìte, insieme ai suoi tre figli, dal marito, che proseguono però da ben 7 anni circa. Nelle varie querele presentate da novembre ad oggi, la giovane moglie e madre riferisce che il suo matrimonio, inizialmente, era stato abbastanza felice, ma tale serenità aveva iniziato a vacillare circa 7 anni fa, quando scoprì, casualmente, che il marito faceva uso di sostanze stupefacenti, cocaina in particolare.

Con il tempo, specialmente negli ultimi anni, la dipendenza del marito dalla droga era divenuta sempre più evidente in quanto lo stesso, immotivatamente, aveva preso ad assumere comportamenti sempre più violenti, in particolare con lei e con le due figlie maggiori, alla presenza anche del figlio più piccolo. L’uomo, sempre nervoso ed irascibile, l’avrebbe più volte percossa, provocandole delle lesioni, oltre che insultata e minacciata, assicurando lo stesso trattamento anche alle due figlie maggiori.

Oltre alle violenze, verbali e spesso fisiche, lo stesso, sempre al fine di poter acquistare le sostanze illecite di cui è dipendente, usava anche prelevare del denaro dal portafogli della moglie senza chiederle il permesso, e scaricando tutta la sua violenza su di lei quando glielo aveva fatto notare. All’apice di una terribile escalation di violenze, una sera dello scorso novembre, intervenuta una pattuglia della Polizia, la donna aveva deciso, questa volta a fronte di minacce di morte, di abbandonare la casa coniugale con i suoi tre figli e di trovare rifugio altrove.

Da quel momento in poi, diversi sono stati i blitz del marito sul posto di lavoro, nei quali non soltanto la minacciava ma passava per le vie di fatto; in una circostanza l’uomo, con il pretesto di chiedere scusa alla moglie, finiva invece per tentare di soffocarla.

La tempestività delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Perugia, consentiva al G.I.P. di avere un quadro probatorio sufficiente, in tempi brevi, per l’applicazione della misura ritenuta più idonea per mettere fine alle condotte del padre-padrone.

Gli agenti della Mobile, nei giorni scorsi, hanno così dato esecuzione ad un provvedimento in virtù del quale è stato disposto l’immediato allontanamento dell’uomo dalla casa familiare, nonché il divieto assoluto, per il medesimo, di avvicinarsi non solo alla casa stessa, ma anche alla moglie ed ai suoi tre figli, nonché alle abitazioni dei loro altri familiari e sui rispettivi luoghi di lavoro o istruzione; vietata, ovviamente, anche ogni forma di comunicazione con loro. Qualsiasi violazione a questo primo provvedimento dell’Autorità Giudiziaria potrebbe essere il presupposto per l’adozione di misure ben più afflittive.

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