Perugia, schiaffi e pugni alla compagna: arrestato ivoriano a Perugia

PERUGIA – Erano da poco passate le nove del mattino di ieri quando una donna chiamava il numero di emergenza chiedendo aiuto e riferendo di essere stata aggredita dal compagno. Giunti repentinamente nell’appartamento della richiedente a Ponte San Giovanni i poliziotti trovavano la donna, un’ivoriana di 22 anni, in lacrime e con il volto tumefatto e l’appartamento con evidenti segni di colluttazione.

In casa era presente anche il compagno, un connazionale anch’egli di 22 anni, regolare ed incensurato, e mentre quest’ultimo veniva condotto in un’altra stanza e vigilato, gli agenti cercavano di ricostruire i fatti accaduti. La giovane, ancora sotto shock per l’accaduto, riferiva di aver trascorso un paio di giorni da un’amica con il figlio di un anno e di essere tornata a casa prima del tempo perché doveva prendere degli effetti personali. Per circostanze ancora da chiarire era scaturita una discussione tra i due, verosimilmente legata al sospetto della donna in merito a tradimenti del marito, e dalle parole si era passati alle vie di fatto.

La straniera, non riuscendo a contrastare il compagno, aveva chiamato il 113 e l’uomo, in un impeto d’ira proprio per averla sorpresa al telefono con il numero di emergenza, l’aveva aggredita con ancora maggiore rabbia fino a sbatterle il volto contro lo stipite di una porta, rompendole uno zigomo. Viste le condizioni della vittima, i poliziotti chiedevano l’immediato intervento del personale sanitario che accompagnava la donna presso l’ospedale cittadino: prestate le cure del caso, è stata dimessa con una prognosi di 25 giorni. Quanto all’uomo, alle domande degli agenti rispondeva di essere stato provocato dalla compagna e, nel tentativo di giustificare le proprie affermazioni, mostrava ai poliziotti un lieve graffio che la compagna gli avrebbe procurato. A nulla, però, sono valse le sue giustificazioni e per lui sono scattate le manette. Tratto in arresto per lesioni e maltrattamenti in famiglia, su disposizione del Pubblico Ministero, è stato posto ai domiciliari presso alcuni conoscenti in attesa di essere giudicato con rito direttissimo.

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