Terni, scandalo “baby prostitute”: chiesti otto rinvii a giudizio

TERNI – “Baby prostitute” a processo. Il pm, Giuseppe Petrazzini ha infatti chiesto otto rinvii a giudizio. L’udienza preliminare è fissata al prossimo 7 giugno.

La storia, riportata da “Il Messaggero”, riguarda un giro di prostituzione fra Terni e Spoleto scoperto fra aprile e maggio del 2014. Grazie alle indagini dei Carabinieri di Terni, coordinati dal sostituto procuratore presso la direzione distrettuale antimafia di Perugia, Giuseppe Petrazzini, erano scattati cinque arresti e tre denunce.

Nello specifico, l’intero giro di prostituzione ruotava intorno a tre minori, al tempo di 14 e 17 anni.

In manette finirono, con l’accusa di induzione e favoreggiamento della prostituzione minorile, la madre di una baby prostituta, una sua connazionale alla quale venne affibiato il soprannome di “ape regina” poichè coordinava tutto il giro ed il “lavoro” ed un 29enne albanese residente ad Acquasparta. Quest’ultimo avrebbe cercato di combinare gli appuntamenti tra ragazze e clienti.

Nei guai infatti finirono anche tre clienti di Terni di 80, 68 e 72 anni, denunciati a piede libero per aver compiuto atti sessuali con minori. In cambio avrebbero regalato alle baby squillo soldi, sigarette e biglietti del gratta e vinci.

Gli otto sono difesi dagli avvocati Sara Giovannelli, Emidio Mattia Gubbiotti, Antonio Cozza, Giuseppe Congiunti, Francesco Caroleo Grimaldi, Gaetano Puma, Giuseppe La Spina, Roberto Romani, Francesco Mattiangeli e Romano Sciarretta.

 

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