Terni, tre stranieri fanno il gioco delle tre carte in centro: uno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale

TERNI – Nella serata di venerdì, un equipaggio dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Terni si portava nel centro di questo capoluogo, precisamente a Corso Tacito, per verificare la presenza, segnalata al numero d’emergenza 112 da vari cittadini che stavano facendo la consueta passeggiata nonché da alcuni ambulanti regolari, di quattro uomini di colore intenti a esercitare il gioco delle tre carte. Giunti sul posto effettivamente i militari notavano i quattro uomini segnalati che, utilizzando come tavolo improvvisato uno scatolone, erano intenti a esercitare il citato gioco proibito.

I quattro, che alla vista dei Carabinieri cercavano di allontanarsi ma venivano raggiunti, resi edotti dell’illiceità del gioco che stavano facendo, alla richiesta di fornire i documenti ed avendo capito che si sarebbe proceduto al sequestro del materiale di gioco, incominciavano ad inveire veementemente contro i militari colpendo con dei calci l’autovettura di servizio. Nonostante i ripetuti inviti dei Carabinieri alla calma, i quattro, invece di ricomporsi, aggravavano ulteriormente la loro condotta incominciando a minacciare i militari. Dato l’esagerato stato di agitazione dei quattro, pericoloso per la presenza di tanti cittadini per strada, dovendo inoltre procedere alla loro identificazione, i militari, con il supporto di un’altra pattuglia giunta sul posto, li invitavano a salire a bordo dei mezzi di servizio incontrando però una forte resistenza da cui scaturiva una colluttazione.

Giunti in caserma i fermati venivano identificati in giovani nigeriani regolarmente presenti sul territorio italiano ed uno di loro veniva tratto in arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale per aver causato, con calci e pugni, delle lievi lesioni ad alcuni dei militari operanti. L’arrestato, dopo aver passato la notte in una delle camere di sicurezza di questo Comando, al termine dell’odierna udienza con rito direttissimo, nel corso della quale l’arresto veniva convalidato, veniva rimesso in libertà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.