Accordo di programma Ast, duro attacco della Fiom Cgil: “Istituzioni inaffidabili”

E’ duro l’intervento della Fiom Cgil sull’ipotesi di firmare in fretta l’accordo di programma per Acciai Speciali Terni. Non risparmia nessuno dei protagonisti il sindacato storico di Ast. Chiede di rendere pubblico il testo e di sapere quali siano gli impegni che le parti intendono concretamente assumere. “Ancora una volta, da spettatori, siamo costretti a rilevare la totale inaffidabilità delle istituzioni che continuano a proporre orizzonti temporali, anche perentori, che vengono sistematicamente disattesi e contribuiscono ad aumentare il caos e l’incertezza. Ci sono continue e improbabili spiegazioni, interpretazioni e scarichi di responsabilità che non riteniamo più accettabile”. A dirlo è il segretario generale della Fiom Cgil di Terni, Alessandro Rampiconi, in merito all’iter per la firma dell’accordo di programma per Ast. Rampiconi ricorda che proprio oggi, lunedì 20, è la data indicata come “scadenza dal ministro Adolfo Urso” nell’ultima riunione al Ministero (Mimit) del 30 dicembre “per valutare se ci sono le condizioni per sciogliere l’ultimo nodo rimasto legato al costo dell’energia e quindi arrivare alla firma dell’accordo”. Secondo il segretario della Fiom “è venuto il momento di conoscere il testo dell’accordo di programma, con o senza firme”, inoltre il segretario invita ” chi oggi, come il sindaco Bandecchi, chiede una firma senza condizioni, a renderne pubblico il testo, per vedere eventualmente quali siano gli impegni di governo, azienda, istituzioni locali e allo stesso tempo capire ciò a cui si rinuncia. Si smetta di dare ulteriori alibi ai soggetti attori dell’accordo di programma”. Tra le righe sembra di capire che la contestazione viene estesa anche alla Regione dell’Umbria, in particolare alle dichiarazioni dell’assessore regionale De Rebotti che due giorni fa ha chiesto di “arrivare prima possibile alla firma dell’accordo”. Rampiconi richiama quindi “per l’ennesima volta tutte le istituzioni a lavorare all’unisono per difendere le produzioni strategiche di inox, tubi e fucinati e gli annunciati investimenti record, che hanno già subito una riduzione con il passare del tempo, anche per rendere la produzione siderurgica più compatibile con l’ambiente”. In questa ottica, aggiunge il segretario della Fiom Cgil, “ci sentiamo di stigmatizzare il comportamento del sindaco di Terni che, al netto delle legittime critiche che si possono rivolgere, ha insultato via social la nostra organizzazione in maniera sguaiata, infondata e con inutili preconcetti che annullano il normale dibattito democratico, che invece si dovrebbe”.