Ast, interviene l’ad Menecali: “Senza una soluzione al costo dell’energia niente firma sull’accordo”

“Nessuno, e dunque neppure Arvedi Ast, in buona fede può assumersi la responsabilità di firmare un accordo di programma che non contenga la soluzione, contingente e strutturale, del costo dell’energia, poiché comprometterebbe la competitività, lo sviluppo, il rilancio dell’azienda ed il futuro dei posti di lavoro”: lo sottolinea l’amministratore delegato di Arvedi Acciai Speciali Terni, Dimitri Menecali. Ieri, al termine di un incontro tenuto in Regione, istituzioni locali e sindacati erano tornati  a chiedere la firma dell’intesa, che dovrebbe supportare gli investimenti annunciati dalla proprietà, entro la fine di febbraio. Le organizzazioni sindacali di categoria hanno annunciato un pacchetto di otto ore di sciopero da svolgere a marzo qualora  ciò non avvenisse. Ieri, al termine dell’incontro, l’assessore regionale allo viluppo economico Francesco De Rebotti ha garantito il massimo impegno “per arrivare ad un risultato che deve necessariamente tutelare i livelli occupazionali e la prospettiva industriale di una azienda  che rappresenta il locomotore dell’economia del ternano e dell’intera regione, tutto nel rispetto della scadenza del 28 febbraio, già da tempo concordata”. Alla luce delle dichiarazioni dell’amministratore delegato Menecali e del silenzio del ministro Urso, la sottoscrizione dell’accordo sembra allontanarsi. Come era chiaro dall’inizio, malgrado le promesse del Governo, la strada verso la firma si fa difficile. Senza soluzione sul contenimento dei costi energetici non ci sarà alcuna intesa.