Banche , al via i rimborsi per i truffati: mille perugini fanno la domanda per il crack Etruria . Altrettanti gualdesi per Banca Marche.

Sono quasi mille i perugini, per l’esattezza 959 , che hanno richiesto il rimborso al Fondo indennizzo risparmiatori ( Fir) dopo il crack della Banca Etruria. Sono ex obbligazionisti subordinati o azionisti della Banca truffati. E molti provengono proprio dalla citta’ di Perugia e  provincia, in quanto Banca Etruria aveva sportelli da noi e la vicinanza con Arezzo aveva convinto molti umbri a considerare quella Banca come un’istituto di credito locale. Cosi tanti perugini, e non solo, acquistarono azioni e obbligazioni subordinate emesse dall’Etruria. Spinti anche dalle promozioni che venivano fatte nelle agenzie con l’obiettivo di raccogliere il piu’ possibile . Tanti piccoli risparmiatori investirono i risparmi di una vita , sacrifici di piu’ generazioni , per  ritrovarsi poi dei titoli senza valore. Con il decreto dell’agosto scorso, approvato dal governo, si e’ aperta la strada del rimborso per le vittime dei crack bancari. I risparmiatori truffati possono accedere al fondo indennizzo  da 1,5 miliardi di euro istituito dalla legge di bilancio. Il Fondo (Fir) e’ riservato a chi e’ stato danneggiato dalle banche e i titoli indennizzabili sono le azioni e le obbligazioni subordinate. L’indennizzo oscilla dal 30% per le azioni al 95% per le obbligazioni del costo di acquisto dei titoli, entro il limite di 100.000 euro ciascuno. Se 959 cittadini di Perugia hanno richiesto il rimborso per il carck di Banca Etruria , altrettanti sono i risparmiatori della fascia appenninica (Gualdo-Gubbio) che hanno chiesto di accedere al Fir per il crack di Banca Marche. Un’altra vicenda che ha avuto ripercussioni pesanti sull’Umbria. Ancora non si conosce la cifra esatta ma sono centinaia i cittadini gualdesi ed eugubini che sono stati truffati dalla allora gestione della banca marchigiana. Due vicende che hanno messo in difficolta’ un numero elevato di famiglie creando un disagio fortissimo tra la popolazione umbra. Ora si spera che, almeno in parte, quelle sofferenze abbiano una risposta positiva.