Bitume realizzato con le scorie dell’acciaio inox di Ast: parte la sperimentazione sulla statale “Valnerina”. Prima volta in Italia
Al via da oggi, per la prima volta in Italia, in un tratto della strada statale 209 “Valnerina” la sperimentazione dell’utilizzo di un asfalto innovativo realizzato con residui di lavorazione dell’acciaio inox, prodotti dall’acciaieria Ast di Terni. “La collaborazione fra Regione, Anas, Ast, Tapojarvi, con il contributo dell’Arpa, prosegue giungendo alla fase di verifica di un percorso volto a conseguire un obiettivo per tutti fondamentale: quello di ridurre la produzione di scorie dell’acciaio inox da immettere in discarica mediante il riutilizzo di quella parte che potrebbe essere positivamente utilizzata nella realizzazione delle pavimentazioni stradali”, sottolinea l’assessore regionale alle Infrastrutture Enrico Melasecche. L’apertura del campo di prova è avvenuta a Ferentillo. Per ora in fase sperimentale ma in prospettiva potrebbe rappresentare un risultato all’avanguardia. “Una scelta- aggiunge Melasecche – che consentirebbe il risparmio di materiale di cava sostituito parzialmente dal filler derivante dalle scorie, mitigando l’impatto ambientale, e rappresenta un fattore determinante per rendere sempre più competitiva la produzione di acciaio inox e consolidare la presenza delle acciaierie di Terni”. La sperimentazione ha lo scopo di testare su scala reale le caratteristiche della miscela bituminosa, già messa a punto e analizzata in laboratorio, che sarà applicata per la prima volta su un tratto di 300 metri della statale “Valnerina” e sarà oggetto di verifiche periodiche per valutare l’andamento nel tempo dei parametri prestazionali. Il progetto è stato promosso dalla Regione Umbria, con il supporto tecnico scientifico del Centro sperimentale stradale Anas di Cesano e con la supervisione di Arpa Umbria. Il campo prova è eseguito dall’impresa Pavi srl con materiale (filler artificiale) fornito da Topojarvi Italia. “Essendo realizzato con materiale artificiale e da riciclo derivato da processi industriali – afferma l’amministratore delegato di Anasa, Aldo Isi – il nuovo asfalto consente di abbattere l’impiego di materiali naturali vergini e quindi l’impatto sull’ambiente, in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale per il risparmio energetico, l’abbattimento delle emissioni e l’ottimizzazione dei processi di economia circolare”. L’avvio della sperimentazione è salutato positivamente dall’Ast: “Arvedi Ast esprime soddisfazione per l’avvio delle prove di utilizzo dei prodotti derivati dalle scorie prodotte nello stabilimento ternano, importante passo concreto nell’incremento della circolarità dell’acciaio inox”. “Tapojarvi ha lavorato duramente e investito oltre 40 milioni di euro in questo progetto di economia circolare per l’Umbria.QApprezziamo la fiducia che Ast, Anas e gli enti tutti stanno dimostrando nei confronti del nostro lavoro”, dichiara l’amministratore delegato, Martti Kaikkonen. Il campo di prova aperto sulla Valnerina rappresenta la seconda sperimentazione eseguita da Anas in Umbria, dopo quella messa in opera nel 2021 sulla E45 con l’uso di sabbie derivanti dai processi di termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani, graniglie derivanti dalla produzione di acciaio al carbonio e plastiche riciclate.