Cascia nel cuore del nuovo Papa: un missionario agostiniano legato a Santa Rita. Il presagio del sindaco

“Un Papa che ha dimostrato negli anni un legame autentico con la comunità ritiana, partecipando più volte alle celebrazioni in onore della Santa e, nel 2024, presiedendo da cardinale il Solenne Pontificale del 22 maggio”. Poche parole quelle del sindaco di Cascia, cittadina cattolicissima che ha scoperto che il nuovo Pontefice  è “uno di noi”. Ed è proprio così. Il legame con Prevost è di lunga data. E ieri l’esultanza ha invaso Cascia dove tutte le campane hanno suonato in coro per celebrare il “figlio di Agostino”, e già questo dice molto. Centinaia di fedeli si sono poi radunati nella Basilica di Santa Rita a pregare per il nuovo Pontefice.  Il suo motto episcopale è “In Illo uno unum” parole di Sant’Agostino dall’Esposizione sul Salmo 127, per spiegare che “sebbene noi cristiani siamo molti, nell’unico Cristo siamo uno”. Significativa la scelta del nome pontificale Leone XIV, che richiama Papa Leone XIII, il Pontefice che nel 1900 canonizzò Santa Rita, rendendola ufficialmente una delle sante più amate al mondo. “Un segno che risuona con forza nel cuore della città” aggiunge De Carolis. “La santità di Dio si è fatta visibile nella vita di Santa Rita. Lei, con l’aiuto della grazia di Dio, ha incarnato la fede, la speranza e la carità cristiana. Anche se sono passati tanti secoli da quando lei abitava a Roccaporena, e successivamente presso il Monastero di Cascia, il suo messaggio ed esempio rimangono attuali per noi”: è uno dei passaggi dell’omelia che l’allora cardinale Robert Prevost tenne a Cascia lo scorso anno presiedendo le celebrazioni per la santa. Mite ma all’occorrenza deciso, Robert Francis Prevost non è mai stato un uomo che amasse le polemiche, né tantomeno apparire. Molto colto tende a parlare poco di sé. “Mi considero ancora missionario. La mia vocazione come quella di ogni cristiano è l’essere missionario, annunciare il Vangelo là dove uno si trova” spiegava diversi mesi fa ai media vaticani. “Santa Rita fu una donna di una grande fiducia in Dio – disse a Cascia il cardinale Prevost – che manifestava nella preghiera. Lei ha vissuto unita a Dio attraverso un dialogo orante costante con Lui non ridotto soltanto a momenti specifici della giornata, anzi ogni attività personale e comunitaria di ventava un’occasione per innalzare l’anima al Signore”. Chi ha conosciuto bene Papa Leone XIV è sicuramente il rettore della Basilica di Santa Rita di Cascia, già priore provinciale degli agostiniani d’Italia, padre Giustino Casciano. “E’ il primo Papa agostiniano della storia della Chiesa cattolica e l’ho conosciuto personalmente. Sono felice della sua elezione” commenta padre Giustino. “Era priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino quando Papa Benedetto XVI venne a Pavia alla toma del Dottore della Grazia ed è stato eletto proprio oggi che noi agostiniani veneriamo la Madonna Madre della Grazia, che è il nostro Signore Gesù Cristo” ha aggiunto. Non riesce a trattenere la gioia padre Giustino. La notizia del nuovo Papa Leone XIV ha generato un clima di festa anche tra le suore agostiniane del Monastero di Santa Rita che hanno atteso come tutti l’habemus Papam. “Ha scelto il nome di Leone XIV anche perché Leone XIII è stato molto vicino a noi agostiniani – ricorda padre Casciano – Con l’aiuto della Madonna e del Santo Padre Agostino farà molto bene”. Ha scelto di chiamarsi Leone XIV, un nome che è più di una semplice indicazione: Leone XIII è il Papa della Rerum Novarum , l’enciclica che il 15 maggio 1891, ha fondato la dottrina sociale della chiesa. Era da oltre un secolo che un Pontefice non sceglieva il nome di Leone XIV. Indica  apertura al mondo e insieme saldezza sui principi. “Dio – affermò Papa Leone XIV a Cascia un anno fa – parla attraverso le parole di un padre, attraverso i buoni consigli dei genitori. In questo modo, Santa Rita si presenta oggi come un bell’esempio di madre e sposa. Con un amore puro ha aiutato il marito Paolo a condurre una vita autenticamente cristiana, e ha mostrato anche ai due figli il cammino della fede. Questa è la missione degli sposi e dei genitori: mostrare con le parole ma soprattutto con l’esempio l’amore di Dio per il suo popolo che è l’amore di Cristo Sposo per la Chiesa, sua fedele Sposa; e riflettere come uno specchio la paternità di Dio verso i loro figli. I bambini conosceranno Dio come Padre nella cura, nella tenerezza e nell’amore dei loro genitori. La famiglia è scuola di fede e lì si impara a conoscere e amare Dio”. Quando ieri sera, alle 19,22, si è affacciato alla Loggia delle Benedizioni, ha ricordato al mondo di essere figlio di Sant’Agostino: “Con voi sono cristiano e per voi vescovo”. La presidente dell’Umbria, Stefania Proietti, ha saluto con “immensa e profonda gioia” l’elezione di Robert Francis Prevost a nuovo Pontefice. “Il suo percorso missionario e il suo impegno per la giustizia sociale rispecchiano i valori di San Francesco d’Assisi. La sua appartenenza all’ordine agostiniano ci lega con emozione al nuovo Pontefice e lo invitiamo sin d’ora a venire in pellegrinaggio al santuario della nostra Santa Rita da Cascia” ha affermato. Un anno fa, al termine del Solenne Pontificale del 22 maggio, il sindaco De Carolis manifestò al cardinale Robert Prevost il desiderio di avere un giorno il Papa a Cascia. L’allora cardinale Robert Francis Prevost, con un sorriso, rispose: “Sarebbe bello, perché no”.