Confindustria consegna dossier al ministro Urso sui progetti per lo sviluppo dell’Umbria: dal Polo chimico al primo distretto della sostenibilità Terni-Narni
Un dossier su alcuni temi definiti di “particolare rilevanza” per il tessuto produttivo umbro è stato sottoposto al ministro delle Imprese e del Mady in Italy Adolfo Urso da una delegazione di imprenditori del Consiglio generale di Confindustria regionale. Lo hanno fatto in occasione di un incontro nella sede di Terni dell’associazione degli Industriali. Il dossier – è detto in un comunicato di Confindustria – parte dalla “sempre crescente difficoltà di accesso al credito di imposta per ricerca e innovazione fino alla richiesta di una maggiore dotazione finanziaria per l’area di crisi complessa Terni-Narni, anche alla luce dei numerosi piani di sviluppo industriale presenti nella zona”. E’ stato inoltre sottoposto alla valutazione del ministro per eventuale supporto economico, il progetto per il rilancio del Polo chimico, e in particolare dell’area ex Basell, attraverso la creazione di un nuovo sito produttivo decarbonizzato e specializzato nella bio-economia e nell’economia circolare e per il quale è stato chiesto. Altro tema cui l’Umbria è “molto sensibile” è quello della transizione dell’automotive. Nella regione sono 145 le imprese manifatturiere che fanno parte della filiera assorbendo circa 7.000 addetti, con un fatturato di 2 miliardi di euro. Gli imprenditori hanno chiesto al ministro di continuare a sostenere con forza in sede europea il concetto di neutralità tecnologica in virtù del quale sono rientrati, su pressione tedesca, i carburanti sintetici. “E’ necessario operare – ha sottolineato il vicepresidente di Confindustria Umbria, Giammarco Urbani – affinché possano essere ricompresi anche i biocarburanti, per i quali l’Umbria possiede competenze e asset nelle biomasse e, parallelamente, per sostenere con risorse adeguate le imprese coinvolte nell’enorme sforzo di riconversione industriale”. Confindustria ha inoltre colto l’occasione dell’incontro per illustrare il progetto Urban Re-generation che ha l’obiettivo di creare nell’area di Terni e di Narni il primo distretto industriale italiano della sostenibilità. Attualmente al progetto, avviato nel 2019, sostenuto dalla Fondazione Carit e coordinato dal presidente della sezione di Terni di Confindustria Umbria Riccardo Morelli, aderiscono 31 imprese che hanno attuato buone pratiche in termini ambientali e sociali. “In tale quadro – ha spiegato Urbani – saremmo lieti di testimoniare la nostra esperienza nell’ambito di eventuali iniziative che il Ministero volesse realizzare per diffondere questa buona pratica in altri contesti nazionali che potrebbe, tra l’altro, favorire l’attrazione di talenti e l’attrazione di nuovi investimenti”. Tra le questioni portate all’attenzione del ministro anche lo studio strategico “Umbria 2032” che Confindustria Umbria ha affidato a The European House Ambrosetti per contribuire al rilancio del territorio attraverso l’analisi del posizionamento strategico della manifattura e dell’industria regionale e l’identificazione di un modello economico e di sviluppo capace di valorizzare e sfruttare le opportunità derivanti dal Pnrr. “Ci farebbe piacere presentare i risultati dello studio al Ministero e valutare la possibilità di avere un supporto pubblico per la messa a terra dei progetti bandiera”, ha concluso Urbani.