Contagi e vittime Covid, l’Umbria un anno dopo. Dodici mesi fa cominciava la seconda ondata, invertita la curva epidemiologica

Era il 13 ottobre di un anno fa quando dal rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità arriva la certezza: la curva dei contagi sta crescendo esponenzialmente, arriva la seconda ondata. Stabilmente sopra i 5 mila casi al giorno con l’Rt ( indice di trasmissibilità) che schizza a 1,17, facendo scattare l’allarme. Le scuole avevano riaperto in presenza, da poco più di tre settimane . Era stata un’estate tranquilla, al netto di alcuni focolai in Sardegna. Il 13 ottobre 2020, giusto un anno fa, il governo Conte varava il primo di una lunga serie di Dpcm autunnali per evitare altre migliaia di morti. Obbligo di mascherina all’aperto, le attività di ristorazione venivano ristrette alle 24,  vietate le feste, pubbliche e private, e ci fu una prima stretta su tante attività.  A distanza di un anno assistiamo al cambio di direzione di tutte le curve epidemiologiche: casi, decessi, tasso di positività, terapie intensive.  E’ un giorno chiave quello di oggi per capire l’effetto dei vaccini sull’epidemia. Perché l’anno scorso non c’erano, oggi sì. Oggi in Umbria sono state somministrate 1.283.577 dosi di vaccino e 662.235 umbri – pari all’ 82,14% della popolazione –  hanno completato il ciclo vaccinale. Anche oggi, come un anno fa, siamo all’inizio della stagione autunnale, le temperature sono già calate, si restringe la vita sociale all’aperto e cresce quella al chiuso, in cui, il virus ha maggiori possibilità di propagarsi. Quest’anno, tra l’altro, con la variante Delta, dominante al 99,8%, con una trasmissibilità superiore tra il 40 e il 60% rispetto a quella dello scorso anno. Il tasso di positività ai tamponi molecolari , un anno fa, si aggirava intorno al 5%, quello di oggi – solo per fare un esempio – è dello 0,48% ( ieri è stato dello 0,31%).  Ad ottobre 2020  stavano decollando verso l’alto i posti letto occupati negli ospedali umbri da pazienti Covid compresi quelli delle terapia intensive. Oggi – 13 ottobre 2021 – abbiamo “soltanto” 38 malati Covid ricoverati a Perugia e Terni, di cui 4 in terapia intensiva. A fine ottobre 2020 il tasso di positività s’impenna fino al picco di metà novembre, l’andamento dei decessi è quello che fa più paura. Appena dopo Natale arrivano le prime iniezioni Pfizer al personale sanitario e ai fragili. Non riusciamo però ad evitare la terza ondata, di marzo 2021, con un altro pesante conto di vittime. Oggi la quarta ondata si sta esaurendo. Quel che vediamo è chiaro:  si registra che l’incidenza tra i non vaccinati di nuovi casi Covid ogni 100 mila contagi è di dieci volte superiore rispetto ai vaccinati e la probabilità di decessi tra chi non è coperto è di sei volte superiore. Dopo un anno le curve sono state invertite, proprio grazie ai vaccini.  E, se ancora oggi si registrano in Umbria nuovi casi è dovuto – ha detto il fisico sperimentale dell’Università degli Studi di Perugia Luca Gammaitoni – ” alla presenza di una percentuale ancora rilevante di non vaccinati che, essendo più esposti al contagio, rallentano la discesa e favoriscono la circolazione del virus con la conseguente possibilità di creazione di nuove varianti”. Comunque, proprio grazie ai vaccini, oggi – 13 ottobre 2021 –  i nuovi casi registrati in Umbria sono soltanto 28, la percentuale di positivi è dello 0,48% e i guariti sono tre volte più dei nuovi positivi.  L’obiettivo “contagi zero”  potrebbe essere già a portata di mano, nella nostra Regione, se tutti fossero consapevoli dell’importanza di vaccinarsi contro il coronavirus.