Correnti e spifferi, i conti della sanità e il buco di bilancio: Proietti e l’operazione verità. Tesei-Agabiti: “Operazione mistificazione”

“Smettete di fare i fenomeni. Se vi mollo io dove pensate di andare ?”. Così, tre mesi fa, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è rivolta ai suoi colleghi di maggioranza. Se non può fidarsi dei suoi, e nemmeno degli alleati, tanto vale lasciare Palazzo Chigi, commentò il suo braccio destro Guido Crosetto. Meloni si lamentava per la diffusione di notizie che avrebbero dovuto restare riservate. “L’infamia di pochi mi costringe a non avere più rapporti con i gruppi. Molto sconfortante davvero”, aggiunse la premier. La verità è che il collegamento tra politica e giornalismo è sempre stato forte. Le porte girevoli ci sono sempre state con molti politici affascinati dall’idea di far scrivere una notizia in un certo modo. Un modo anche per acquistare credito e per cercare visibilità. Correnti e spifferi non risparmiano nemmeno la maggioranza di Stefania Proietti. Una realtà con la quale la presidente dell’Umbria è costretta a fare i conti da tempo, trovandosi i nomi della nuova giunta sugli organi di informazione ancora prima della conferenza stampa. Oppure le deleghe degli stessi assessori o il nome del nuovo direttore regionale della sanità. Da palazzo Donini, piazza Partigiani e palazzo del Broletto, le fughe di notizie sono all’ordine del giorno. Molte volte si tratta di dicerie o indiscrezioni irrisorie. Negli ultimi giorni però si è aperta una polemica su un presunto buco di oltre 200 milioni di euro nei conti della sanità regionale. Un tema che ha caratterizzato anche la campagna elettorale e l’ultimo Consiglio regionale sulle linee programmatiche presentate dalla governatrice. Non si tratta nemmeno di una novità: già due anni fa l’allora assessore regionale Coletto riferiva in aula di un potenziale buco sopra i 100 milioni di euro. Lo scorso due dicembre, la nuova Presidente della Regione ha annunciato una “operazione verità” sul bilancio del sistema sanitario umbro. “Effettueremo  come preliminare azione una verifica tecnica che riguarderà la situazione finanziaria del sistema sanitario regionale per mettere in chiaro quali siano le reali situazioni del bilancio sanitario. Un dovere di grande trasparenza che abbiamo nei confronti dei cittadini”, dichiarò Proietti. Una scelta onesta e giusta per far conoscere alla comunità umbra la reale situazione della sanità regionale. Dopo il 31 gennaio, ha dichiarato la presidente, verranno resi noti i dati reali. Nel frattempo, in attesa di conoscere i risultati della verifica tecnica, è scoppiata però la polemica. Per le correnti e spifferi di palazzo Donini ci sono oltre 200 milioni di buco. Una cifra, se confermata, drammatica e preoccupante. Il centrodestra non ci sta e attacca la maggioranza che sostiene Proietti. “Più che operazione verità quella avviata dalla sinistra sui conti della sanità umbra sembra essere una operazione mistificazione viste le notizie che stanno uscendo in questi giorni. Sono state fatte trapelare alla stampa notizie frammentate e cifre senza alcun fondamento”, sostengono i consiglieri di opposizione tra cui proprio Donatella Tesei e l’ex assessore al bilancio Paola Agabiti Urbani. Per l’ex maggioranza di centrodestra lo scopo sarebbe evidente: “denigrare il lavoro svolto e garantirsi un appiglio con il quale giustificare i fallimenti delle fantasmagoriche promesse elettorali”. I consiglieri di opposizione sostengono, poi, che le cifre in loro possesso “sono totalmente diverse”. Da ciò che emerge una cosa è comunque certa: il bilancio sanitario dell’Umbria presenta un buco. Di quanto ? Ad oggi sembra difficile stabilirlo. Ciò che non serve in questo momento è la politica degli annunci anche perché per un pò fa effetto ma poi stanca. Soprattutto quando si parla di diritto alla salute, con gli umbri costretti ad una quotidiana corsa a ostacoli per riuscire ad essere curati. Ospedali simili a gironi infernali malgrado l’eroismo da parte di medici e infermieri. Il centrodestra è responsabile del collasso, il centrosinistra ha il dovere di dire le cose come stanno. Senza blaterare, possibilmente senza correnti e spifferi.