Fontivegge simbolo del degrado di una città: sopralluogo della sindaca e del questore nel quartiere. La sicurezza e la giunta di sinistra
E’ un quartiere che rappresenta da anni una parte della città caratterizzata da episodi di degrado e violenza. A Fontivegge sembra di vivere nel Bronx, denunciano i residenti. La cronaca, anche degli ultimi giorni, racconta di scontri tra bande, spesso con ferite da coltello o pozze di sangue. La sensazione di abbandono e pericolo è palpabile. I residenti stanchi del degrado e del rischio quotidiano chiedono da tempo azioni concrete contro lo spaccio di droga e l’illegalità dilagante. Tuttavia, nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, i risultati tardano ad arrivare e i problemi sembrano peggiorare. Stamattina la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, e il nuovo Questore, Dario Sallustio, hanno svolto un sopralluogo nel quartiere di Fontivegge. “Abbiamo scelto di cominciare questo nuovo anno di lavoro ribadendo l’attenzione e l’impegno su un quartiere come quello di Fontivegge” ha dichiarato la sindaca Ferdinandi al termine del sopralluogo che ha riguardato anche l’area del Bellocchio, il centro dell’Ottagono, la zona della stazione, via del Macello e la palazzina Inps su via Mario Angeloni. “Fontivegge merita nel 2025 di avere delle risposte concrete – ha continuato la sindaca – e per questo ringrazio il nuovo Questore Dario Sallustio per la disponibilità. Insieme abbiamo fatto un lungo sopralluogo andando a guardare di persona tutte le zone più problematiche di questa parte della città”. La volontà è quella di far sì che un quartiere come quello di Fontivegge “torni alla vitalità economica, culturale con un grande presidio del territorio”. Sono stati visitati i diversi luoghi di abbandono e che diventano luoghi di grave disagio sociale. “Abbiamo visitato la palazzina Inps – ha spiegato ancora Vittoria Ferdinandi – sulla quale stiamo lavorando per cercare di rivitalizzarla e ci siamo spinti anche nel quartiere del Bellocchio perché le problematiche non riguardano solo il quartiere di Fontivegge ma anche altre aree limitrofe. Ci siamo recati in zona stazione, via del Macello, fino all’Ottagono sul quale abbiamo dei progetti di riqualificazione commerciale e di animazione culturale che al più presto avvieremo con il contributo fattivo di tutta la giunta comunale”. Un’occasione per prendere consapevolezza del deterioramento urbano e della crescnte insicurezza che si avverte in questa parte di città. Basta pensare all’edificio Inps, una volta punto nevralgico, oggi segnato da vandalismo e utilizzo improprio. “Ogni giorno ci sono nuovi episodi di violenza: spacciatori, bande, furti. La nostra sicurezza è a rischio”, denunciano alcuni residenti. Per non parlare delle attività economiche ancora presenti in questa area che lottano ogni giorno per sopravvivere in un contesto complicato, con pochi clienti e una forte sensazione di insicurezza. “Non è possibile vivere così”, è il grido d’allarme di alcuni perugini. Un paio di mesi fa si è svolta a Fontivegge una riunione tra cittadini, associazioni e amministrazione comunale. La sindaca Ferdinandi, insieme all’assessore Zuccherini, ha illustrato i progetti del comune per rilanciare il quartiere. L’obiettivo è quello di promuovere una sicurezza “partecipata”, coinvolgendo i residenti e riqualificando le aree degradate, con interventi sul decoro e sui servizi pubblici. Il Comitato dei cittadini ha presentato tre proposte all’amministrazione comunale: mantenimento del nucleo di sicurezza attivo, utilizzo del taser per le forze dell’ordine e il prolungamento delle ordinanze contro prostituzione e alcol. I residenti chiedono risposte certe e urgenti alle istituzioni, senza entrare in una sorta di guerriglia verbale che non porta a nessuna parte. E, soprattutto, non serve ai cittadini. Il cuore delle politiche di sicurezza è garantire il bene comune, significa permettere ai cittadini di vivere la democrazia. Tutelare il principio di sicurezza significa tutelare i più deboli. Cosa c’è di più di sinistra di questo ?