Giunta dopo le elezioni: molti nodi da sciogliere. Rischio diktat e veti per Proietti, lunedì la nuova squadra

Restano ancora diversi problemi da risolvere prima che si possa arrivare alla formazione della nuova Giunta regionale dell’Umbria. La presidente Proietti sarà impegnata a completare alcuni passaggi tra le diverse forze politiche. La presentazione della squadra che salirà a Palazzo Donini ci sarà comunque lunedì prossimo, 16 dicembre. Sul tavolo restano alcuni nodi da sciogliere anche sulla compagine di giunta. Le risposte che Proietti riceverà tra oggi e domani saranno ovviamente importanti ma il metodo della nuova governatrice non contempla trattative estenuanti. Il principio a cui i ispirerà la ormai ex sindaca di Assisi sarà quello della “coesione sociale” necessaria a superare sia la crisi economica che quella sanitaria. I tempi sono stretti e ogni frenata sul cronoprogramma rischia di condizionare pesantemente l’inizio del nuovo governo regionale. Così come sarebbero incomprensibili diktat e veti sulle scelte che competono esclusivamente alla presidente. Lo schema resta quello di sempre: due assessori Pd, uno M5s, uno Avs e uno lista presidente. Al Pd andrà la vicepresidenza, ruolo politicamente importante. I nomi sono sempre gli stessi ma non c’è nulla di definito: Bori- Meloni per i democratici, De Luca per il M5s, Santi-Barcaioli-Mingarelli-Morelli per Avs, Tagliaferri-Ottone- Ferrucci per Umbria Domani. Avs e Umbria Domani sono gli unici gruppi politici che hanno fornito alla nuova governatrice più nomi. Secche, invece, le indicazioni di Pd e M5s. Sicuramente Proietti non farà mai la nuova giunta regionale con in mano il manuale Cencelli. Tantomeno sulle deleghe. La presidente, infatti, ha la consapevolezza piena delle sfide e delle difficoltà. E sa benissimo che, se sbaglierà, non le sarà concessa una seconda occasione. Proprio per questo non si è mai sbilanciata sui futuri assetti e non accetta sgrammaticature istituzionali.